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   36 i n f e r n o   i. [v. 55-60]

conviene alli avari, che volentieri acquistano e mal volentieri perdano, intanto che, quanto sanno e possono, di ciò s’attristano. Ma per questo dimostra la grande affezione, che avea di salire al monte delle virtù, e che vedendosi ripignere a dietro dall’avarizia, piangea et attristavasi, e veramente si può dire l’avarizia bestia sanza pace: però che l’avaro non à mai posa: quanto più à, più vuole; onde ben disse Giovenale: Crescit amor nummi, quantum ipsa pecunia crescit. E ben dice che li andava incontro a poco a poco: imperò che l’avarizia a poco a poco va contro a ogni buono pensieri, dicendo: Ben puoi fare questo piccolo guadagno, e ben puoi fare quest’altro, e poi ritornerai; e così dice che lo levava dal salire al monte delle virtù, e ritornavalo nella valle scura1; cioè nella vita mondana viziosa della qual’era uscito. E qui finisce la prima lezione2.

Mentre ch’io ruinava ec. In questa seconda parte della principal divisione il nostro autore dimostra onde li venne il soccorso alla ruina detta di sopra, e questa si divide in otto parti. Imperò che prima dimostra come si raccomandò a uno che li apparve, lo quale non conoscea mentre ch’elli rovinava dal monte. Nella seconda, come colui li rispose e diesseli a conoscere e ripreselo, quivi: Risposemi ec. Nella terza, come lo conobbe, e domandò lo suo aiuto, quivi: Or se’ tu quel Virgilio ec. Nella quarta, come Virgilio li predice quello, che è necessario al suo scampo3 dimostrandoli quanto è pericoloso lo terzo animale che finge essere lupa, quivi: A te convien tener ec. Nella quinta pone la sua destruzione della lupa e poi aggiugne una profezia, quivi: Molti son li animali a cui s’ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro ec. Nella sesta pone il consiglio che li diè a scampare, quivi: Ond’io per lo tuo me’ ec. Nella settima, come Dante si commette a lui, quivi: Et io a lui, Poeta ec. Nell’ottava pone il cominciamento del cammino, quivi4: Allor si mosse ec.

Divisa adunque la lezione, è da dire la sentenzia litterale a modo d’una istoria e continuasi adunque così. Poi che Dante à dimostrato, come fu fatto tornare a dietro giuso nella valle, li apparve inanzi alli occhi uno che parea fioco, come sono coloro, che longo tempo sono stati sanza parlare; e dice che, come lo vide in quel grande diserto, ov’egli era, se li raccomandò o ombra o uomo che

  1. C. M. e ritornavalo nella selva scura o nella valle; cioè nella vita mondana.
  2. C. M. della quale era uscito. Seguita la seconda lezione del primo canto. Mentre ch’io ec.
  3. C. M. campamento.
  4. C. M. Nel VIII finge come Virgilio cominciò il cammino e Dante il seguitte, quive: Allor si mosse ec.