[v. 121-132] |
c o m m e n t o |
753 |
questo è parlare ironico; cioè per lo contrario, quasi volesse dire: Cavane lo Stricca che fu più vano che tutti li altri; e però aggiugne parlando ancora per contrario: Che seppe far le temperate spese; quasi dica: Che spese il suo stemperamente: tanto fu vano. Questo Stricca fu uno giovane sanese, molto ricco lo quale fu della brigata spendereccia la quale si fe in Siena; nella qual brigata questo Stricca consumò tutto lo suo grande avere. Questa brigata fu fatta a Siena da certi giovani ricchissimi, de’ quali l’autore induce questo Capocchio, lo quale à indotto a parlare, a nominare alcuni; cioè Stricca del quale è detto, e messer Nicolò de’ Salimbeni e Caccia d’Asciano e l’Abbagliato, i quali furono caporali della detta brigata e seppono sì fare, che rimanendo costoro della detta brigata, non rimase loro alcuna cosa. Questa brigata vivette molto lussuriosamente e prodigalmente, stando in cene et in desinari, sempre cavalcando bellissimi cavalli ferrati con ferri d’ariento, vestendo bellissime robe, tenendo famigli vestiti a taglia e spenditori, facendo sempre più e più vivande e di grande spesa; e tra l’altre pompe1 faceano friggere i fiorini, e davansi per taglieri e succiavansi a modo di calcinelli, e gittavansi sotto la mensa come si gittano li gusci de’ calcinelli, e così faceano dell’altre simili cose a queste. E di queste novelle et istorie moderne io me ne scuso, ch’io non posso ben sapere lo vero; sicchè, dicendone io o più o meno, dico com’io truovo detto dalli altri; e però li lettori m’abbino per iscusato, e se meglio truovano la verità, seguitino quella. E Nicolò; cioè trane ancora messer Nicolò de’ Salimbeni che fu della detta brigata, che la costuma ricca Del gherofano prima discoperse; questo messer Nicolò fu della detta brigata, e perchè ciascuno pensava pur di trovare vivande suntuose e ghiotte, in tanto che allora si dicono essere trovati i bramangieri e le frittelle ubaldine et altre simil cose, sì che delle vivande il lor cuoco fece uno libro; e pensando di trovare qualche vivande disusata, fece mettere nelli fagiani e starne et altri uccelli arrosto li gherofani et altre speziarie sì, che tale usanza fu chiamata la costuma ricca del gherofano, et elli fu lo primo che la trovò; e però dice: prima discoperse; cioè manifestò, Nell’orto; cioè nella detta brigata, o vero in Siena, dove tal seme s’appicca; cioè s’appiglia tal seme; cioè ogni seme di golosità e ghiottornia; e parla qui similitudinariemente2 che, come nell’orto dove s’appigli lo seme si dee seminare; così in quella brigata et in Siena quel seme di ghiottornia si dovea seminare: imperò che sarebbe bene appreso, non sarebbe mica lasciato. E trane la brigata; ora per spacciarsi li conta tutti insieme, dicendo che ne cavi tutta la brigata dell’esser vani; et ancora
- ↑ C. M. tra l’altre scedarie faceano
- ↑ C. M. similitudinariamente