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i n f e r n o xxviii. |
[v. 112-124] |
dimostra la quarta spezie delle pene, che à finte essere nella nona
bolgia; cioè che v’erano busti sanza capo, et andavano come li altri
al tondo della bolgia con la testa in mano e con essa parlavano come
si 1 fosse congiunta col busto. E convenientemente finge questa
pena a coloro che seminarono scandalo tra’ congiunti per sangue,
come tra padre e figliuolo, e tra fratello e fratello: e bene si conviene a loro tal pena che, come ànno divisi quelli che deono essere uno
per congiunzione di sangue; così ellino sieno divisi nel capo loro
sì 2, che il capo e il busto che deono essere uno a mantenere il corpo, ovvero la vita corporale, sieno divisi runo dall’altro. Et allegoricamente si può intendere di quelli del mondo che sono in tal peccato: imperò che sempre ànno e portano diviso il capo dal busto: imperò che una cosa dicono con la lingua et altro anno nel cuore, sicchè l’uno è diviso dall’altro; e però dice l’autore: Messer Mosca se n’andò come persona trista e matta. Ma io; cioè Dante, rimasi a riguardar lo stuolo: stuolo è moltitudine di galee da .... in su; ma qui si transume e ponsi per la multitudine di quell’anime ch’erano della quarta spezie, E vidi cosa, ch’io; cioè Dante, avrei paura; cioè temerei, Sanza più pruova; cioè di me, di contarla solo; questo dice l’autore, per fare verisimile la sua fizione e per accordarsi con uno suo detto che dice nel C. xvi Sempre a quel ver, che à faccia di menzogna ec.-, Se non che coscienzia mi assicura; cioè a dire e a porre sì fatta pena, chente 3 alla ragione detta che si debba convenire a sì fatto peccato, La buona compagnia; questo dice della coscienzia la quale, quando sa che l’uomo parla la verità, sicuramente fa parlare altrui, che l’uom francheggia; cioè lo fa gagliardo e sicuro, Sotto lo sbergo del sentirsi pura; come lo coretto 4 dà franchezza all’uomo di
mettersi tra’ ferri; così la purità del vero dà sicurtà da parlare,
perchè noi sappiamo bene che questo, che fìnge di sì fatte pene, non
è vero; ma fingelo per una convenienzia, et in questo sta la verità;
cioè che tal pena è conveniente. Io vidi certo, et ancor par ch’io il veggia; cioè io Dante: imperò che sempre mel pare avere nella
memoria, o vero fantasia, Un busto sanza capo; cioè lo corpo sanza
la testa, andar, sì come Andavan li altri della trista greggia; cioè
intorno per la bolgia; e dice li altri della trista greggia: greggia è
stalla e mangiatoio 5 di pecore sì, che qui la pone per la bolgia la quale era loro abitacolo pieno di tristizia. E il capo tronco tenea per le chiome; cioè per li capelli, Pesol con mano; cioè pendente giù dalla mano, a guisa di lanterna; cioè a modo 6 dell’uomo porta una
- ↑ C. M. come se fosse
- ↑ C. M. nel loro corpo sì,
- ↑ C. M. pena quale la ragione ditta che è che si debbia
- ↑ C. M. coretto, o vero panzera, dà
- ↑ C. M. mangiatoia
- ↑ C. M. a modo che l’omo