Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/759

[v. 7-21] c o m m e n t o 715

quella, che sentì de’ colpi doglie; qui pone la terza battaglia, dicendo: S’el s’adunasse ancor tutta la gente; che è detta di sopra nelle dette due battaglie, Con quella che sentì de’ colpi doglie; cioè con quelli Pugliesi che in Puglia sentirono lo dolore de’ colpi mortali, Per contrastare a Ruberto Guiscardo; cioè per volersi i Pugliesi difendere da lui, che li venne ad assalire in Puglia e combattelli e vinseli et uccise. Questo Ruberto Guiscardo fu conte di Fiandra, e passò in Puglia per acquistarla; e trovando tutta la Puglia a lui rebelle et avversa, la combattè più anni, tanto la 1 soggiogò e tennela con tirannesco modo molti anni; e perchè nell’acquistarla, molti Pugliesi furono tagliati e dimoncati, però dice l’autore: Con quella che sentì de’ colpi doglie Per contastare; a lui come detto è, E l’altra, il cui ossame ancor s’accoglie A Ceperan; qui tocca la quarta battaglia, dicendo: S’el s’adunasse tutta la gente; che detta è di sopra nelle dette tre battaglie, E l’altra, il cui ossame ancor s’accoglie A Ceperan; questo fu nelli anni Domini 1265. Essendo in Cicilia et in Puglia alquanti rettori, li quali erano in discordia coi prelati di Santa Chiesa, tra quali era lo re Manfredi, figliuolo secondo, lo quale Manfredi dopo la morte del padre signoreggiò lo regno di Cicilia e di Puglia, lo quale regno è feudario di Santa Chiesa; et essendo stato Federigo secondo imperadore molto nimico e rebelle a’ pastori della Chiesa di Roma e da loro scomunicato e perseguitato; et essendo morto nella detta contumazia e dopo lui rimaso re di Sicilia e di Puglia lo detto suo figliuolo Manfredi non legittimo, ancora seguendo delle vestigie del padre, benché non fosse di tanta potenza, venne in discordia co’ detti pastori della Chiesa; onde lo papa e li cardinali pensarono di levare a costui il detto reame e mandarono per Carlo conte di Proenza fratello del re Lodovico, re di Franzia, e promisonli di coronarlo e farlo re di Cicilia e di Puglia. A questo Carlo piacque, e fece grande sforzo e venne a Roma, et allora tra’ Romani era grande dissensione; e però lo ricevettono come figliuolo di santa Chiesa, e fecionlo loro senatore. E stato quivi da quattro mesi, e fatto et adunato ogni suo sforzo, si mise in via per volere acquistare lo regno di Cicilia e di Puglia, avendo l’aiuto e favore di santa Chiesa ch’avea scomunicato lo re Manfredi. Lo quale re con sua forza e gente assai si fece incontro al detto Carlo, incoronato re per santa Chiesa; et avendo lo re Manfredi mandati due suoi baroni con gran forza per contrastare a certa entrata stretta del regno, l’uno di loro fu traditore al re Manfredi, e tanto contese con l’altro che il re Carlo passò e rubellossi da lui; onde lo re Manfredi, vedendolo accostato al re Carlo et esso re con sua forza entrato nel regno, temendo che la Puglia si

  1. C. M. tanto che tutta la soggiogò