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c a n t o xxviii. | 711 |
133E perchè tu di me novelle porti,
Sappi ch’io son Beltram dal Bornio, quelli1
Che diede al re Giovanni i mai conforti.23
136Io feci il padre e il figlio in sè rebelli:4
Achitofel non fe più d’Assalone,5
E di Davit coi malvagi pungelli.6
139Perch’io parti’ così giunte persone,
Partito porto il mio cerebro, lasso!
Dal suo principio, che è in questo troncone:
142Così si osserva in me lo contrapasso.
- ↑ v. 134. C. M. del Bornio,
- ↑ v. 135. C. M. che diedi
- ↑ v. 135. L’Antaldino legge « Che al re giovane diedi i mai conforti » ; e bene sta: perocchè Enrico d’Inghilterra, figliuolo d’Enrico II fu coronato re, giovanissimo. E.
- ↑ v. 136. C. M. ribelli:
- ↑ v. 137. Assalone; così è scritto presso gli antichi. E.
- ↑ v. 138. C. M. puntelli.
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C O M M E N T O
Chi poria mai ec. In questo xxviii canto l’autor nostro tratta
della nona bolgia ove si puniscono li commettitori delli scandali e
delle discordie, e seminatori delle eresie e delle scisme; e dividesi
principalmente in due parti: imperò che prima l’autor tratta delli
scismatici e seminator di scisma; nella seconda, de’ commettitori di
discordie e di scandali, quivi: Un altro, che forata avea la gola ec.
E la prima, che sarà la prima lezione, si divide in sei parti: imperò
che prima l’autore premette una scusa del suo dire, se non fosse
sì pulito in questo canto, come nelli altri; nella seconda pone molte
similitudini a mostrare in genere il modo della nona bolgia, quivi:
S’el s’adunasse ec.; nella terza pone una similitudine a mostrare
spezialmente alcuno tormento che quivi vide, quivi: Già veggia per mezzul ec.; nella quarta pone com’egli dice che uno demonio è
deputato a dar loro quella pena, e domanda chi è l’autor, quivi: Un diavol ec.; nella quinta pone come Virgilio risponde alla domanda,
quivi: Nè morte il giunse ec.; nella sesta dice come quello spirito li
pone una ambasciata, quivi Or dì a fra Dolcin ec. Divisa la lezione, adunque è da vedere la sentenzia litterale la quale è questa.
Poiché l’autor di sopra à posto lo suo passamento dell’ottava
bolgia nella nona, nell’ultima parte del canto passato, incominciando