76E fa sapere a’ due miglior di Fano;
77 A messer Guido et anco ad Angiolello1
78 Che, se l’antiveder qui non n’è vano,
79Gittati saran fuor di lor vasello,2
80 E mazzerati presso alla Catolica,3
81 Per tradimento d’un tiranno fello.
82Tra l’isola di Cipri e di Maiolica
83 Non vide mai sì gran fallo Nettuno,
84 Non da pirati, non da gente argolica.4
85Quel traditor, che vede pur con l’uno,
86 E tien la terra, che tale è qui meco,
87 Vorrebbe di vederla esser digiuno,5
88Farà venirli a parlamento seco;
89 Poi farà sì, che al vento di Focara
90 Non farà lor mestier voto, nè preco.67
91Et io a lui: Dimostrami e dichiara,
92 Se vuoi ch’io porti su di te novella,
93 Chi è colui della veduta amara.8
94Allor puose la mano alla mascella
95 D’un suo compagno, e la bocca li aperse,
96 Gridando: Questi è desso, e non favella:
97Questi, scacciato, il dubitar sommerse
98 In Cesare, affermando che il fornito
99 Sempre con danno l‘attender sofferse.
100O quanto mi parea sbigottito
101 Con la lingua tagliata nella strozza,
1020 Curio, che a dire fu così ardito!
- ↑ v. 77. C. M. Angelello
- ↑ v. 79. C. M. vagello,
- ↑ v. 80. C. M. mazzarati
- ↑ v. 84. C. M. da pirate,
- ↑ v. 87. C. M. di veder esser digiuno,
- ↑ v. 90. C. M. Non serà lor mestier
- ↑ v. 90. Preco, ne’ princìpi di nostra lingua dissero i nostri maggiori. E.
- ↑ v. 93. dalla veduta