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694 | i n f e r n o xxvii. | [v. 31-54] |
cioè ora, lombardo; e questo dice, perchè di sopra s’indusse a parlar Virgilio, quando à cominciato Ulisse, Dicendo: Istà, ten va più non t’adizzo; cioè or te ne va, che più non ti domando; Perch’io sia giunto forse alquanto tardo; dicea quest’anima che è indotta ora a parlare; cioè tardo, per rispetto di te, che non puoi aspettare, Non t’incresca restare a parlar meco; e ch’el debba fare, aggiugne: Vedi che non rincresce a me, et ardo; cioè in questa fiamma; e continua lo suo parlare: Se tu pur mo in questo mondo cieco; cioè dell’inferno, Caduto se’ di quella dolce terra Latina; cioè se se’ venuto quaggiù d’Italia; e dice dolce, perch’elli era stato italiano, et a ogni uomo pare dolce la terra e la provinzia sua; e non dice questo, perchè dubiti che venga d’Italia, che già n’era certo per lo parlar lombardo; ma perchè dubitava del tempo: imperò che volea sapere del presente; et aggiugne: ond’io tutta mia colpa reco; quasi voglia dire: Tutto il peccato, per lo qual sono dannato qui, ò commesso in Italia, Dimmi, se i Romagnuoli àn pace, o guerra; ecco quel che vuol sapere, Ch’io fui de’ monti; cioè del colle, là intra ad Orbino; cioè de’ monti che sono più là che Orbino, che è una città di Romagna, E il giogo, di che il Tevero disserra; cioè dal quale giogo lo fiume del Tevere, che va per Roma, nasce, e questo è Monte Feltro; e così circunscrivendo, manifesta ond’elli fosse e la cagion, per ch’elli vuol sapere novelle di Romagna.
C. XXVII — v. 31-54. In questi otto ternari l’autor nostro finge che di volere di Virgilio, che li commise la risposta, elli rispondesse alla domanda del conte Guido da Monte Feltro, manifestandoli lo stato di Romagna, dicendo: Io; cioè Dante, era giuso ancora intento e chino; per udir se più volesse dire, Quando il mio Duca; cioè Virgilio, mi tentò di costa; cioè me Dante, Dicendo: Parla tu: cioè Dante: questi è Latino; che à domandato, sicché ben li puoi risponder tu. Et io; cioè Dante, ch’avea già pronta la risposta; ch’io dovea fare, Sanza indugio a parlar incominciai; in questa forma: O anima, che se’ là giù nascosta; e notantemente l’autore non lo nomina, perchè il vuole inducere a nominarsi nel processo; e però finge di non saperlo, e comincia a dire delle condizioni di Romagna, della quale avea parlato e domandato, dicendo: Romagna tua; dice, tua, perchè già à manifestato di sopra, com’elli fu di Romagna: questa Romagna è una contrada o provincia che è al lato alla Marca, e confina con la marina 1 tra Ancona e Vinegia, non è, e non fu mai; cioè nè al presente, nè per lo passato; cioè che sempre quelli signori tiranni che la guidano, ànno mala volontà l’un con-
- ↑ C. M. alla Marca, lungo la marina— . Ed il nostro Cod. à pure — con la marina, altr. allato la marina tra Ancona