Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
640 | i n f e r n o xxv. |
la prima lezione, si divide in sei parti, perchè prima pone quel che fu di Vanni Fucci, dette le predette cose; nella seconda, quello che uno Centauro; cioè Cacco, disse contra Vanni Fucci, quivi: Ei si fuggì, ec.; nella terza, come Virgilio manifesta che il Centauro è Cacco, e manifesta la cagione, perchè non è con li altri, quivi: Lo mio Maestro disse: ec.; nella quarta, come il Centauro trapassò, e tre spiriti vennono nominando de’ compagni, quivi: Mentre che sì parlava, ec.; nella quinta pone la pena della seconda spezie delli furi, quivi: Se tu se’ or, Lettore, ec.; nella sesta pone come li compagni si maravigliano della pena del loro compagno, quivi: Li altri lo riguardavano, ec. Divisa adunque la lezione, ora è da vedere la sentenzia litterale la quale è questa.
Poiché Vanni Fucci ebbe predetto a Dante tristo annunzio della parte sua, levò le mani suso facendo due fiche da ciascuna mano, gridando: Togli, Idio, ch’a te le squadro. Et allora una serpe li s'avvolse alle braccia, e rilegollo ribadendo sè stessa sì dinanzi, che non potea con essa dare un crollo. E pone l’autore una esclamazione contra Pistoia, dicendo: Perchè non t’affretti 1 d’ardere et incenerarti, poi che tu avanzi in mal fare il seme tuo; cioè di Catellina e de’ suoi, dicendo, che per tutto lo inferno non à trovato alcuno spirito, tanto superbo contro a Dio, non Capaneo che cadde a terra delle mura di Tebe, del qual fu detto di sopra nel xiv canto? Allora dice che Vanni Fucci si fuggì, che non parlò più parola; et ecco uno Centauro pieno di rabbia venir gridando: Ov’è l’acerbo Vanni Fucci? E dice ch’avea tante bisce su per la groppa, infino quivi; cioè ove comincia la figura umana, che non crede che Maremma n’abbia tante; e dietro in sulle spalle li giacea uno dragone con l’alie aperte, che affocava 2 qualunque scontrava. Et allora Virgilio certificò Dante che quel Centauro era Cacco, che fece grande uccisione d’uomini sotto lo sasso di monte Aventino; e rende ragione, perchè non è posto di sopra con li altri Centauri nel cerchio de’ violenti, perchè fece lo furto dell’armento d’Ercole, onde Ercole l’uccise. E pone che mentre che Virgilio parlava così, lo Centauro trascorse; et ecco tre spiriti venir sotto loro, de’ quali non s’accorse nè Virgilio, nè Dante, se non quando gridarono: Chi siete voi? Et allora si ristettono di loro parlare, et attesono a loro poi; e dice Dante che non li conoscea, ma avvenne che all’uno convenne nominare l’altro, dicendo l’un di loro: Cianfa dove rimase? Perchè Dante accennò a Virgilio che stesse cheto. Et ora fa l’autore un proemio a lettore, che s’elli è lento a credere, non se ne maraviglia, che appena elli che il vide lo credè; e dice che, com’elli stava attento a ragguardarli, uno serpente con sei