73Fersi le braccia due di quattro liste;
74 Le cosce con le gambe, il ventre e il casso
75 Divenner membra che non fur mai viste.
76Ogni primaio aspetto vi era casso:
77 Due e nessun la imagine perversa
78 Parea, e tal sen già con lento passo.
79Come il ramarro, sotto la gran fersa
80 Dei di’ canicular, cangiando siepe,1
81 Folgore par, se la via attraversa;
82Sì pareva venendo verso l’epe
83 Delli altri due un serpentello acceso,
84 Livido e ner come granel di pepe.
85E quella parte, d’onde prima è preso2
86 Nostro alimento, all’un di lor trafisse;
87 Poi cadde giù dinanzi a lui disteso.
88Lo trafitto il mirò, ma nulla disse;
89 Anzi coi piè fermati sbadigliava,3
90 Pur come sonno o febre l’assalisse.
91Egli el serpente, e quei lui ragguardava;
92 L’un per la piaga, e l’altro per la bocca
93 Fumava forte, e il fummo si scontrava.
94Taccia Lucano omai, dove si tocca
95 Del misero Sabello e di Nassidio,
96 Et attenda a udir quel, ch’or si scocca.
97Taccia di Cadmo e d’Aretusa Ovidio:
98 Chè se quello in serpente, e quella in fonte
99 Converte poetando, io non l’invidio:4
100Chè due nature mai a fronte a fronte
101 Non trasmutò, sì ch’amendue le forme5
102 A cambiar lor materie fesson pronte.6
- ↑ v. 80. C. M. sepe,
- ↑ v. 85. C. M. onde prima appreso
- ↑ v. 89. C. M. sbavilliava,
- ↑ v. 99. C. M. Convertì poetando,
- ↑ v. 101. C. M. Non trasmutor,
- ↑ v. 102. C. M. fosser pronte.