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612 i n f e r n o   xxiv.

COMMENTO


In quella parte ec. In questo canto xxiv l’autor nostro intende di trattare della vii bolgia ov’elli finge che si punisca il peccato del ladroneggio, e non si compie di trattare d’esso in questo canto; e dividesi questo canto principalmente in due parti, perchè prima pone come uscirono della sesta bolgia1, in sul ponte della settima pervenendo; nella seconda, come discesono in su la ripa, quivi: Noi discendemmo il ponte ec. La prima, che farà la prima lezione, si divide in sette parti: imperò che prima fa l’autore una similitudine; nella seconda adatta la similitudine, quivi: Così mi fece ec.; nella terza dimostra come Virgilio lo pose fuori della sesta bolgia, quivi: E come quei che adopera ec.; nella quarta manifesta l’abilità dell’uscire, quivi: E se non fosse ec.; nella quinta si pone una bella riprensione 2 con esortazione fitta a lui da Virgilio, quivi: Omai convien ec.; nella sesta, come usciti della bolgia, presono il cammino, quivi: Leva’mi allor ec.; nella settima priega Virgilio di discendere in dell’altra ripa, per veder meglio la continenzia di quella bolgia, quivi: Io era volto in giù ec. Divisa dunque la lezione, è da vedere la sentenzia litterale, la quale dice così:

Come nel mese di gennaio, quando il sole è sotto quel segno che si chiama Aquario, e già le notti cominciano a mancare a noi e crescere a coloro che sono di là dal circulo meridiano, quando la brinata in sulla terra assomiglia la imagine della sua sorella bianca; cioè della neve; ma poco dura; lo contadino, a cui manca la roba, si lieva e guarda e vede la campagna tutta biancheggiare, ond’elli si batte l’anca dolendosi, e ritorna in casa lamentandosi, come tapino che non sa che si faccia; e poi tornato fuori piglia buona speranza, vedendo il mondo aver cambiato faccia in poco d’ora, perchè la brinata è sparita e strutta per lo sole, e piglia suo bastone e caccia fuori le pecorelle a pascere; così mi fece sbigottire Virgilio, quando li vidi sì turbare la fronte, e così tosto venne, o vero e’ giunse lo conforto 3 allo sbigottimento: imperò che come noi venimo al guasto ponte, Virgilio si volse a me con quella faccia dolce, ch’io Dante vidi prima al piè del monte. E poi ch’ebbe presa alcuna deliberazione, aperse le braccia e presemi, guardando bene prima la ruina; e come colui ch’adopera et estima e sempre pare che innanzi si provegga; così levando me Dante in ver la cima d’uno ronchione 4, avvisava un’altra scheggia dicendo: Poi t’agrappa sopra quella; ma tenta pri-

  1. C. M. della sesta bolgia e pervenneno in sul ponte della settima; nella seconda,
  2. C. M. una bella risponsione con esortazione fatta a lui
  3. C. M. è così tosto giunse allo
  4. C. M. d’un rocchione,