73Poeta fui, e cantai di quel giusto
74Figliuol d’Anchise, che venne da Troia,
75Poi che il superbo Ilion fu combusto.
76Ma tu, perchè ritorni a tanta noia?
77Perchè non sali il dilettoso monte,
78Che è principio e cagion di tutta gioia?
79Or se’ tu quel Virgilio, e quella fonte,
80Che spandi di parlar sì largo fiume?
81Risposi a lui con vergognosa fronte.
82O delli altri poeti onore e lume,
83Vagliami il lungo studio e il grande amore,
84Che m’àn fatto cercar lo tuo volume.
85Tu se’ lo mio maestro e il mio autore:
86Tu se’ solo colui, da cui io tolsi
87Lo bello stilo che m’à fatto onore.
88Vedi la bestia, per cui mi rivolsi:
89Aiutami da lei, famoso e saggio,
90Ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi.
91A te convien tener altro viaggio,
92Rispose, poi che lagrimar mi vide,
93Se vuoi campar d’esto loco selvaggio:
94Chè quella bestia, per la qual tu gride,
95Non lascia altrui passar per la sua via;
96Ma tanto lo impedisce che l’uccide:
97Et à natura sì malvagia e ria,
98Che mai non empie la bramosa voglia,
99E dopo il pasto à più fame che pria.
100Molti son li animali a cui s’ammoglia,
101E più saranno ancora, infin che il veltro
102Verrà, che la farà morir con doglia.