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[v. 24-36] | c o m m e n t o | 569 |
et in taverna coi ghiottoni; per questo risponde all’obiezione che si potrebbe fare; cioè: S’ella li parea fiera compagnia, perchè l’accettasti? Dicendo io non potea fare altro ch’ io era nell’inferno sì, ch’io non potea avere altra compagnia che di demoni, come chi è nella chiesa si truova coi santi, e chi è nella taverna si truova co’ ghiottoni; e così chi è nell’inferno si truova coi demoni, e co’ pessimi. Et è qui notabile che l’uomo dè fuggire i tristi luoghi e disonesti, se non si vuol trovare co’ tristi e disonesti uomini. E continua la sua intenzione, dicendo: Pur alla pegola era la mia intesa; cioè lo mio intendimento, Per veder della bolgia ogni contegno; cioè ogni contenimento 1, E della gente ch’entro v’era incesa; cioè alcuno della gente che in essa s’incendea. Come i dalfini; questi sono pesci grandi in mare, quando fanno segno A’ marinar con l’arco della schiena; mostrandosi fuor dell’acqua, Che s’argomentin di campar lor legno; qui fa una similitudine che, come i dalfini fanno segno a’ marinari della fortuna che dè venire, mostrandosi 2 loro a galla: però che la senton venire infin dal fondo, e per fuggirla si fanno in su, li marinai vedendoli pronosticano: Fortuna sarà tosto, e ricoverano più tosto che possono ai porti; e così faceano quelli peccatori, che si mostravano con la schiena un poco fuori, per isventarsi, e subitamente ritornavano per paura delli Malebranche; e però dice: Talor così: cioè come detto è de’ dalfini, ad alleggiar la pena; che aveano, Mostrava alcun de’ peccatori il dosso, E nascondeva in men che non balena; cioè che non appare e spare lo baleno, che subitamente s’accende e subitamente si spegne, perchè è ver vapore umido che monta suso; e perchè à poco d’umidità, però tosto s’accende e tosto si spegne come veggiamo alcuna volta, gittando poco d’acqua in sul fuoco, subito s’accende e subito si spegne.
C. XXII— v. 25-36. In questi quattro ternari l’autor nostro finge come vide di quelli peccatori, ponendo prima una similitudine per dimostrare come fu possibile ch’elli ne vedesse, dicendo così: E come all’orlo dell’acqua d’un fosso Stanno i ranocchi col muso di fuori, Sicchè celano i piedi e l’altro grosso; del corpo: questo è manifesto; Sì stavan d’ogni parte i peccatori; per questo modo col capo fuori della pegola, da ogni riva dall’un lato e dall’altro. Ma come s’appressava Barbariccia; ch’ era lo decurio delli dieci demoni, e per lui s’intendono li altri, Così si ritraen sotto i bollori; della pegola per paura de’ dimoni. Et aggiugne lo strazio che vide fare d’uno che non fuggie, dicendo: Io; Dante, vidi, et anco il cor me n’ accapriccia; cioè la memoria me ne spaventa: lo cuore si piglia qui per la memoria; capriccio significa paura, e però capricciare o