22Talor così ad alleggiar la pena
23 Mostrava alcun de’ peccatori il dosso,
24 E nascondeva in men che non balena.1
25E come all’orlo dell’acqua d’un fosso
26 Stanno i ranocchi col muso di fuori,
27 Sicchè celano i piedi e l’altro grosso;
28Sì stavan d’ogni parte i peccatori:2
29 Ma come s’appressava Barbariccia,
30 Così si ritraen sotto i bollori.3
31Io vidi, et anco il cor me n’accapriccia,
32 Uno aspettar così, com’elli incontra
33 Ch’una rana rimane, e l’altra spiccia.
34E Graffiacan, che li era più d’incontra,4
35 Gli arroncigliò le impegolate chiome,
36 E trassel su, che mi parve una lontra.
37Io sapea già di tutti quanti il nome:
38 Sì li notai, quando furon eletti;
39 E poi che si chiamaro, attesi come.
40O Rubicante, fa che tu li metti
41 Gli unghioni a dosso sì che tu lo scuoi,
42 Gridavan tutti insieme i maladetti.
43Et io: Maestro mio, fa, se tu puoi,
44 Che tu sappi chi è lo sciagurato
45 Venuto a man delli avversari suoi.
46Lo Duca mio gli s’accostò al lato;5
47 Domandollo onde fosse, e quei rispuose:
48 Io fui del regno di Navarra nato.
- ↑ v. 24. C. M. Et ascondeva
- ↑ v. 28. C. M. Sì stanno
- ↑ v. 30. C. M. ritraean
- ↑ v. 34. C. M. più di contra,
- ↑ v. 46. C. M. si li accostò