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[v. 118-126] | c o m m e n t o | 557 |
pegola, Gite con lor; voi Virgilio e Dante, ch’ei non saranno rei; non può dire buoni: imperò che questo adiettivo non si può in veruno modo convenire al demonio, se non ad accrescimento di male, come se noi dicessimo: Lo demonio è buono 1 tentatore; et allora si pone impropriamente; cioè grande ingannatore. Et è qui da notare che per meglio potere ingannare, mostra di voler servire, e questa è l’arte diabolica la quale ànno imparato ancora molti mali uomini, da’ quali è impossibile potersi guardare, se Idio nol guarda.
C. XXI — v. 118-126. In questi tre ternari l’autor nostro finge quali e quanti fossono i demoni mandati da Malacoda a cercare; e fingendo che fossono chiamati, li nomina secondo le loro figure, offici et effetti, e mostra che fossono dieci, e finge che Malacoda li nomini, dicendo: Tra’ti avanti, Alichino; ecco il nome del primo chiamato, e Calcabrina; ecco il nome dell’altro, Cominciò elli a dire; cioè Malacoda, e tu, Cagnazzo; ecco il nome del terzo. E Barbariccia; ecco lo nome del quarto, guidi la decima; cioè sia decurio 2 e capitano delli altri. Libicocco vegna oltre; ecco il nome del quinto, e Draghignazzo; ch’è il nome del sesto, Ciriatto sanuto; il nome del settimo, e Graffiacane; il nome dell’ottavo, E Farferello; il nome del nono, e Rubicante pazzo; il nome del decimo. Cercate intorno alle boglienti pane; ecco che dà loro il comandamento che vuole che osservino; cioè che cerchino la pegola: Costor sien salvi; cioè Dante e Virgilio, dice Malacoda, infino all’altro scheggio; cioè all’altro scoglio, Che tutto intero va sopra le tane; et in questo mentisce Malacoda: imperò che sopra la sesta bolgia non ve n’era veruno, siccome apparirà nel terzo canto da questo, che tutti si spezzarono e caddono nella passione di Cristo nell’ora sesta, come finge l’autor nostro acconciamente. E però Malacoda parlava maliziosamente, mostrando di sicurarli 3 e niuna sicurtà dava loro: imperò che diceva: infino all’altro scheggio; e quel non v’era, sicchè non gli sicurava; ma perchè Virgilio e Dante s’assicurassono, però diceva così. Et è qui da notare questa allegoria; cioè che Dante finga questi dieci dimoni essere mandati a vedere, se alcuno de’ barattieri uscisse della pegola, intendendo moralmente di quelli del mondo, benchè parli litteralmente di quelli dell’ inferno 4; li quali barattieri sono guardati da x demoni, acciò che non escano della pegola; cioè della fraude della baratteria; e questi sono dieci mali che stanno con la baratteria. Lo primo è inchinamento d’animo a tale peccato, e questo è significato per Alicchino, che si può interpretare, alium vel alas inclinans; cioè inchinante altrui, o vero inchinante l’alie, cioè