100Ei chinavan li raffi, e: Vuoi ch’io il tocchi,1
101 Diceva l’un con l’altro, in sul groppone?
102 Ei rispondean: Sì, fa che gliel accocchi.2
103Ma quel dimonio, che tenne sermone3
104 Col Duca mio, si volse tutto presto,
105 E disse: Posa, posa, Scarmiglione.
106Poi disse a noi: Più oltre andar per questo
107 Scoglio non si poria: perocchè giace4
108 Tutto spezzato al fondo l’arco sesto;
109E se l’andare avanti pur vi piace,
110 Andatevene su per questa grotta:
111 Presso è un altro scoglio, che via face.
112Ier, più oltre cinque ore, che quest’otta,5
113 Mille dugento con sessanta sei
114 Anni compièr, che qui la via fu rotta.
115Io mando verso là di questi miei
116 A riguardar, se alcun se ne sciorina:
117 Gite con lor, ch’ei non saranno rei.6
118Tra’ti avanti, Alichino e Calcabrina,
119 Cominciò elli a dire, e tu, Cagnazzo,
120 E Barbariccia guidi la decina.
121Libicocco vegna oltre, e Draghignazzo,
122 Ciriatto sanuto, e Graffiacane,7
123 E Farferello, e Rubicante pazzo.7
124Cercate intorno alle boglienti pane:8
125 Costor sien salvi infino all’altro scheggio,
126 Che tutto intero va sopra le tane.
- ↑ v. 100. C. M. li graffi,
- ↑ v. 102. C. M. liel acocchi.
- ↑ v. 103. tenea sermone
- ↑ v. 107. C. M. non li potrà
- ↑ v. 112. Otta; per ora, è voce sempre viva in alcuni luoghi della Toscana,
e massimamente nella Val d’Elsa. E.
- ↑ v. 117. ch’ei non
- ↑ 7,0 7,1 v. 122-3. C. M. sannuto… Farvarello
- ↑ v. 124. Pane; panie. Fognato al solito l’i, come in Pana per Pania. E.