46Quel s’attuffo, e tornò su col volto;
47 Ma i demon, che del ponte avean coperchio,
48 Gridar: Qui non à luogo il Santo Volto;
49Qui si nuota altrimenti, che nel Serchio:
50 Però, se tu non vuoi de’ nostri graffi,
51 Non far sopra la pegola soperchio.
52Poi l’addentar con più di cento raffi,
53 Disser: Coverto convien che qui balli,1
54 Sì che, se puoi, nascosamente accaffi.
55Non altrimenti i cuochi ai lor vassalli2
56 Fanno attuffar nel mezzo la caldaia3
67 La carne con li uncin, perchè non galli.
58Lo buon Maestro: A ciò che non si paia,
59 Che tu ci sia, mi disse, qui t’acquatta4
60 Dopo uno scoglio, ch’alcun schermo t’àia.56
61E per nulla offension che a me sia fatta,
62 Non temer tu, ch’ i’ ò le cose conte,
63 Perch’altra volta fui a tal baratta.7
64Poscia passò di là dal co del ponte,
65 E com’ el giunse in su la ripa sesta,
66 Mestier li fu d’aver sicura fronte.
67Con quel furore, e con quella tempesta,
68 Ch’escono i cani a dosso al poverello,
69 Che di subito chiede ove s’arresta;
70Usciron que’ di sotto il ponticello,
71 E volser contra lui tutti i roncigli;
72 Ma el gridò: Nessun di voi sia fello.8
- ↑ v. 53. C. M. che tu balli,
- ↑ v. 55. Vassallo; dipendente, soggetto. E.
- ↑ v. 56. attuffare in mezzo
- ↑ v. 59. C.M. qui t’agguatta
- ↑ v. 60. C. M. Dopo uno scheggio,
- ↑ v. 60. ’Àia; oggi abbia, da aiere. E.
- ↑ v. 63. C. M. Et altra volta
- ↑ v. 72. Fello; violento, fiero. E.