19Io vedea lei; ma non vedeva in essa1
20 Ma che le bolle che il bollor levava,2
21 E gonfiar tutta e riseder compressa.3
22Mentr’io là giù fisamente mirava,
23 Il Duca mio, dicendo: Guarda, guarda!
24 Mi trasse a sè del loco dov’io stava.
25 Allor mi volsi come l’uom che tarda
26 Di veder quel, che li convien fuggire,
27 E cui paura subita sgagliarda,
28Che per veder non indugia il partire:4
29 E vidi dietro a noi un diavol nero,
30 Correndo su per lo scoglio venire.
31Ahi quanto elli era nello aspetto fero!
32 E quanto mi parea nell’atto acerbo,
33 Con l’ale aperte e sopra i piè leggiero!5
34L’omero suo, ch’ era acuto e superbo,
35 Carcava un peccator con ambo l’anche,6
36 E quei tenea de’ piè ghermito il nerbo.7
37Del nostro ponte, disse: O Malebranche,
38 Ecco un degli anzian di santa Zita:
39 Mettetel sotto, ch’io torno per anche
40A quella terra, che n’è ben fornita.
41 Ognun v’è barattier, fuor che Bonturo:
42 Del no, per li denar, vi si fa ita.
43Là giù il buttò; e per lo scoglio duro
44 Si volse, e mai non fu mastino sciolto
45 Con tanta fretta a seguitar lo furo.
- ↑ v. 19. C. M. Io vedea ben lei, ma non in essa
- ↑ v. 20. C. M. E in quelle bolle
- ↑ v. 21. C. M. Gonfiar tutta e riseder compressa.
- ↑ v. 28. C. M. Che per fuggir
- ↑ v. 33. C. M. sovra il piè
- ↑ v. 35. Non riuscirà ingrata agli studiosi la bella variante del Codice Antaldino - Calcava un peccator; la quale meglio si conviene con la lettura del nostro Butese. E.
- ↑ v. 36. C. M. del piè ingremito