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i n f e r n o xx. |
[v. 7-18] |
riguardai più giuso in verso quelli peccatori, Mirabilmente apparve esser travolto; a me Dante, Ciascun; di quelli miseri peccatori, tra il mento e il principio del casso; cioè del corpo voto: tutte le membra umane sono piene, salvo che dalle spalle infino alle coste, ove lo
imbusto à del vano, benchè vi sieno le interiora; e però vuol dire
tra il mento e le spalle, che sono principio dello imbusto, ciascuno
era rivolto, e dichiara questa revoluzione, dicendo: Che dalle reni era tornato il volto; sicchè nella gola era fatta questa revoluzione;
cioè tornato il volto di rietro, e però dice: Et indietro venir lor convenia; dov’era volto il volto; et assegna la Cagione, Perchè il veder dinanzi era lor tolto; cioè che non aveano li occhi d’inanzi; ma di
dietro. E per mostrare ben maravigliosa questa mutazione, aggiugne: Forse per forza già di parlasia; è una infermità, che à a distorcere alcuna parte del corpo umano et offendere; e se offende tutto
lo corpo si chiama apoplessia, Si travolse così alcun; cioè uomo, del tutto; cioè rivolgendo al tutto il membro, Ma io; cioè Dante, nol vidi, nè credo che sia; uno corpo umano al tutto così travolto. Et è
qui da notare, perchè lo nostro autore litteralmente finge questa
pena a sì fatti peccatori, e poi quel che ne intende allegoricamente
di quelli del mondo. E prima si dè considerare che questa è congruente pena a tal peccato: imperò che degna cosa è che chi à voluto vedere le cose future, che non n’è possibile all’umana natura,
se non quanto Idio gliele volesse revelare, non veggia nulla innanzi,
anzi sia costretto a guardare addietro; e chi s’è rallegrato del vedere
inanzi, pianga dell’essere rivolto addietro; e chi è voluto correre
inanzi più che sia possibili, vada pianissimamente addietro; e chi s’è
torto 1 dal culto del vero Idio, sia torto per punizione di ciò di sè
medesimo: et ancora chi s’è torto 1 dalla carità del prossimo per
fraude et inganno, sia torto da sè medesimo. Et allegoricamente si
può vedere queste passioni essere ne’ detti peccatori, che vivono nel
mondo: imperò che questi cotali che vogliono vedere 2 inanzi che
gli altri, veggono addietro in quanto si partono da Dio, al quale
deono indirizzare il suo suardo 3, et ellino ragguardano in verso lo
demonio a dietro; e come costoro credeano e credono andare inanzi
per questi viziosi modi, vanno addietro: imperò ch’ei si credono
essere più onorati, et essi sono più dispetti; e vanno piano a dietro,
perchè l’uno di’ si truovano più despetti e più ingannati che l’altro, e più poveri e più conosciuti li loro inganni e mendaci. E
portano il volto rivolto dall’altro corpo, perchè sono separati dall’amore e dalla carità delli altri uomini; et in quanto mostrano col
- ↑ 1,0 1,1 C. M. tolto
- ↑ C. M. vedere più innanzi
- ↑ Suardo; sguardo, forse potrebb’essere fognato il g, come in sciaurato. E.