Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/558

514 i n f e r n o

46Aronta è quel che al ventre gli s’atterga,1
      Che ne’ monti di Luni, dove ronca
      Lo Carrarese che di sotto alberga,
49Ebbe tra bianchi marmi la spilonca
      Per sua dimora; onde a guardar le stelle
      E il mar non gli era la veduta tronca.
52E quella che ricuopre le mammelle
      Che tu non vedi, con le treccie sciolte,
      Et à di là ogni pilosa pelle,
55Manto fu, che cercò per terre molte,
      Poscia si puose là, dove nacqu’io;
      Onde un poco mi piace che m’ascolte.
58Poscia che il padre suo di vita uscìo,
      E venne serva la città di Baco,2
      Questa gran tempo per lo mondo gìo.
61Suso in Italia bella giace un laco
      A piè dell’Alpe, che serra la Magna,3
      Sopra Tiralli, che à nome Benaco.
64Per mille fonti e più, credo, si bagna,
      Tra Garda e Val Camonica, e Apennino
      Dell’acqua che nel detto laco stagna.
67Luogo è nel mezzo là, dove il trentino
      Pastore, e quel di Brescia, e il veronese
      Segnar poria, se fesse quel cammino.4
70Siede Peschiera, bello e forte arnese
      Da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
      Ove la riva intorno più discese.5

  1. v. 46. C. M. al ventre si li atterga,
  2. v. 59. Baco; Bacco. Quanto a’ nomi propri i nostri antichi non guardavano tanto pel sottile, e toglievano o aggiugnevano una qualche lettera, dettasero pure o in verso o in prosa. Così truovasi febre e febbre; Nettuno e Nettunno ec. E.
  3. v. 62. C. M. dell’ Alpi che serran
  4. v. 69. Segnar poria. Segnare vale fare il segno di croce, benedicendo. La voce poria è derivata dall’infinito pore per potere. E. - C. M. porria,
  5. v. 72. C. M. Dove la lama intorno