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i n f e r n o xix. |
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che fa fede della cosa dubbiosa; et argomento è ingegno et industria
siccome si dice: Tu non ài argomento veruno; et argomento è figurazione, e così si piglia qui: imperò la santa fede 1 di Cristo fu
figurata per le figure che sono nell’antica legge che fu data da
Moisè, la quale s’intende per li dieci comandamenti de’ quali si
tratta in essa; et osservansi nella legge evangelica e nella Chiesa
di Dio più perfettamente, quando li pastori sono virtuosi, e però
soggiugne: Fin che virtute al suo marito piacque; cioè che virtù fu
in piacere alli pastori della Chiesa, li quali sono sposi della Chiesa:
imperò che mentre che li pastori furono virtuosi, sempre elessono
virtuosi uomini alle prelazioni et alli benefici, et allora la Chiesa di
Dio ebbe argomento; cioè figurazione, della legge di Moisè, la quale
è fondata in su li detti dieci comandamenti. Imperò che la legge di
Moisè e il vecchio testamento figurò lo nuovo; e la sinagoga de’
Giudei figurò li pastori nostri della Chiesa, mentre che furono virtuosi: imperò che nella sinagoga si dimostra che i pastori deono essere virtuosi; e questo dice l’autore da sè, che questo non dice san
Giovanni nell’Apocalissi. Et aggiunse l’autore questo, per mostrare
quello che figuravano le dieci corna, secondo lo suo intendimento,
nella immagine di femina o vero bestia, la quale mostrò che figurò
la nostra Chiesa, mentre che è spirituale e non carnale; ma poichè
li pastori sono stati viziosi e sono vivuti carnalmente, la nostra
Chiesa non à avuta figurazione dalla legge di Moisè. Fatto v’avete Idio d’oro e d’argento; continua l’autore la sua invettiva contra li
pastori avari, dicendo: Voi v’avete fatto Idio d’oro e d’ariento,
come fece lo popolo d’Israel, quando nel diserto fece lo vitello dell’oro, et adorollo mentre che Moisè stette 40 di’ sul monte Sinai a
ricevere la legge che Dio li dava, che il popolo dovesse osservare.
Questo dice, in quanto li pastori amano più l’oro e l’ariento, che non
amano Idio. Idio si deve amare sopra ogni cosa, et ellino amano li
danari sopra ogni cosa. E che altro è da voi; cioè che altra differenzia è da voi, pastori avari, all’idolatre; cioè a coloro che adorano l’idoli, Se non ch’elli uno; cioè uno idio adorano l’idolatri:
imperò che ciascuno adora lo suo idio, e voi; cioè avari pastori e
simoniaci, n’orate cento; cioè ne adorate cento delli idii; cioè infiniti, ponendo lo numero finito per lo infinito: imperocchè adorano
li danari. Aggiunge una esclamazione 2, dicendo: Ahi, Costantin; cioè Costantino imperatore, di quanto mal fu matre; cioè quanto
di male fu partoritrice 3, Non la tua conversion: imperò che quella
- ↑ C. M. la santa Chiesa di Cristo
- ↑ Da - infiniti - a - dicendo - si è emendato col Cod. Magl. E.
- ↑ C. M. cioè parturitte, Non