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c o m m e n t o |
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Cristo era Idio e non avea bisogno di tesoro, aggiugne: Nè Pier nè li altri; cioè Apostoli, tolsono a Mattia Oro o argento, quando fu sortito; cioè per sorte fu posto, Al loco, che perdè l’anima ria; cioè Giuda. Onde qui è da sapere che, secondo che si contiene nelli Atti delli Apostoli, essendo san Piero ragunato con li altri Apostoli, disse loro che si convenia eleggere uno di quelli, che avessono vedute l’opere di Gesù Cristo insieme con loro, a ciò che si compiesse lo numero de’ dodici, poi che Giuda n’era uscito: sì che essendo sermone di mettervi o Iosep, ch’era detto Bernaba 1, o Mattia, puosono le sorti sopra questi due, commettenti a Dio che venisse 2 la sorte a quello, che fosse lo migliore. Et allora uscie la sorte per Mattia sì, che santo Mattia fu posto nello apostolato in luogo di Giuda: ponere sorte è cavare a polize o altro modo simile; e conchiudendo aggiugne: Però ti sta; tu, papa Nicolao come tu stai, che tu se’ ben punito; secondo li tuoi peccati, E guarda ben la mal tolta moneta; cioè acquistata con simonia, Ch’esser ti fece contra Carlo ardito; e questo dice schernendolo: imperò che ora non l’avea, nè era in sua balìa. E qui è da sapere che questo papa Nicolao per molta pecunia ch’avea, ebbe ardimento di domandare al re Carlo della casa di Francia una sua figliuola per un suo nipote; per la quale domanda il re Carlo prese sdegno col detto papa: et in processo di tempo per quello sdegno il detto papa seppe sì ordinare, che il detto re Carlo perdè la Cicilia 3 e parte di Puglia 4. E se non fosse che ancor lo mi vieta La reverenzia delle somme chiavi; cioè dell’autorità papale, che è di dare e torre lo cielo a chi elli vuole: imperò che si dice: Papa potest omnia, clave non errante, et ancora si dice: Sentenza pastoris, iusta vel iniusta, timenda est; e di sotto nella presente cantica cap. xxvii si dira ancora: Lo ciel poss’io serrare e disserrare, Come tu sai; però son due le chiavi, Che il mio antecessor non ebbe care -, Che tu tenesti; cioè le quali chiavi tu, papa Nicolao, tenesti, nella vita lieta; cioè nel mondo, che è vita lieta, per rispetto dell’inferno, Io; cioè Dante, userei parole ancor più gravi; in verso di te; ma la reverenzia mi raffrena. E però si dè notare che sia il papa qual vuole, pur li si dee fare reverenzia, considerando ch’egli è
- ↑ C. M. Barnaba
- ↑ C. M. che s’eleggesse la
- ↑ C. M. la Sicilia e la Puglia.
- ↑ A meglio rischiarare questo passo, ci viene opportuna la - Istoria fiorentina - di Ricordano Malespini «Questo papa .... fece richiedere il re Carlo di volere dare una sua nipote a uno suo nipote; ma il re non lo volle assentire, dicendo: Perch’elli avea il calzamento rosso, il suo legnaggio non è degno di mischiarsi col nostro, e sua signoria non era retaggio. Per la qual cosa contra lui indegnò, e a tutte cose in segreto gli fu contrario .... e per moneta che si disse ch’ebbe dal Paglialoco, consentì e diede favore alla ribellazione dell’isola di Cicilia a re Carlo». Cap. 204. E.