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i n f e r n o xix. |
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furono innanzi a me nel papato, simoniaci com’io. Per le fessure della pietra piatti; cioè appiattati sì, che non li puoi vedere sotto
questo sasso bucato e cavo, perchè vuole dimostrare che nel mondo
furono duri et ostinati come il sasso, e freddi d’ogni carità; e però
finge risponda loro quivi sì fatta abitazione. Là giù cascherò io altresì; cioè quivi, ove sono li altri, quando Verrà colui; cioè papa
Bonifazio, ch’io credea che tu fossi; cioè tu Dante, Allor ch’ io feci il subito dimando; cioè quando disse di sopra in questo cap: Se’ tu già costì ritto, Bonifazio? E questo finge allegoricamente che sempre ne sta uno fitto nel buco e piantato con le gambe e co’ piedi
fuori, infino che viene l’altro, a denotare che sempre è in infamia
uno, di cui si parla e della sua simonìa infino che viene poi l’altro,
e quando è venuto non si dice più del passato; e però li finge
desiderosi del cadere, perchè l’infamia loro mentre che dura, aggiugne loro tormento quando se ne piglia malo 1 esemplo. Ma più è il tempo già, che i piè mi cossi; cioè ch’io sono stato a questo modo
co’ piedi pieni d’arsura e di fuoco, a significar l’arsione dell’affezione avuta nel mondo, E ch’io son stato così sottosopra; questo
dimostra che l’affezione è stata di sopra alla ragione nel mondo, e
sta tanto quanto si parla d’essa, Ch’el non starà piantato co’ piè rossi; cioè Bonifazio non vi starà tanto piantato co’ piedi ardendo,
quanto sono stato io; et assegna la cagione perchè profetizzando
che tra papa Nicolao e Bonifacio, furono in mezzo alcuni che non
furono simoniaci; ma tra Bonifacio e l’altro che seguiterà 2 non fia
alcuno in mezzo: imperò che elli sarà ancora simoniaco sì, che poco
starà Bonifazio piantato nel buco, e però dice profetando: Che dopo lui; cioè dopo Bonifazio, sanza mezzo, verrà di più laida opra, Di ver ponente, un Pastor sanza legge; che non fia papa Bonifazio, Tal che convien che lui e me ricopra; litteralmente quanto al buco; allegoricamente quanto all’infamia, ch’elli avrà tanta infamia per le
sue piggiori opere, che non si dirà più di Nicolao, nè di Bonifazio.
E se il testo dicesse che me in lui ricopra, si dee intendere ricoprirà
me in lui; cioè ricoprendo lui che à ricoperto me, ricoprirà ancor me.
Questo sarà papa Clemente 3 quinto, che venne di Guascogna che è
nel ponente e fu vescovo di Bordella 4, lo quale domandò il papato
al re di Francia, e per mezzo del re, promettendo al re grandissime
cose et alli cardinali, secondo che si dice, l’ottenne, sì ch’elli entrò
per simonia nel papato e poi ancora amministrando adoperò nel
- ↑ C. M. pillia molto esemplo. Ma più; qui profetizza, secondo che finge l’autore, dicendo: Ma più
- ↑ C. M. seguirà
- ↑ C. M. Chimento — . Sotto Clemente V la corte pontificia andò oltramonti, e vi stette settantun anni. E.
- ↑ C. M. vescovo burdegalense. Questi domandò lo papato