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c a n t o   xix. 491

76Là giù cascherò io altresì, quando
      Verrà colui ch’io credea che tu fossi,
      Allor ch’io feci il subito dimando.
79Ma più è il tempo già, che i piè mi cossi,
      E ch’io son stato così sottosopra,
      Ch’el non starà piantato co’ piè rossi:
82Chè dopo lui verrà di più laida opra,1
      Di ver ponente, un Pastor sanza legge,
      Tal che convien che lui e me ricopra.2
85Nuovo Giason sarà, di cui si legge
      Ne’ Maccabei; e come a quel fu molle
      Suo re, così fia a lui chi Francia regge.
88Io non so s’io mi fu’ qui troppo folle,
      Ch’io pur rispuosi a lui a questo metro:
      Deh or mi dì quanto tesoro volle
91Nostro Signore in pria da Santo Pietro,3
      Che ponesse le chiavi in sua balia?4
      Certo non chiese, se non: Viemmi dietro.
94Nè Pier, nè li altri tolsono a Mattia
      Oro o argento, quando fu sortito
      Al loco, che perdè l’anima ria.
97Però ti sta, che tu se’ ben punito;
      E guarda ben la mal tolta moneta,
      Ch’esser ti fece contra Carlo ardito:
100E se non fosse che ancor lo mi vieta
      La reverenzia delle somme chiavi,
      Che tu tenesti nella vita lieta,
103Io userei parole ancor più gravi:
      Chè la vostra avarizia il mondo attrista,
      Calcando i buoni e sollevando i pravi.

  1. v. 82. C. M. Chè dipo’ lui
  2. v. 84. C. M. che me e lui ricopra,
  3. v. 91. C. M. Nostro Signore prima
  4. v. 92. Che li desse le chiavi