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C A N T O   XIX.

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1O Simon mago, o miseri seguaci,
      Che le cose di Dio, che di bontate
      Deono essere spose, e voi rapaci
4Per oro e per argento adulterate;1
      Or convien che per voi suoni la tromba:
      Però che nella terza bolgia state.
7Già eravamo alla seguente tomba
      Montati, dello scoglio in quella parte,
      Che a punto sopra il mezzo fosso piomba.2
10O somma Sapienzia, quanta è l’arte,
      Che mostri in Cielo, in Terra e nel mal Mondo;
      E quanto giusto tua Virtù comparte!3
13Io vidi per le coste e per lo fondo
      Piena la pietra livida di fori,
      D’un largo tutti, e ciascuno era tondo.
16Non mi parean meno ampi, nè maggiori,
      Che quei, che son nel mio bel San Giovanni
      Fatti per luogo de’ battezzatori;4
19L’un delli quali, ancor non è molti anni,5
      Rupp’io per un che dentro vi annegava:
      E questo sia suggel, ch’ogni uomo sganni.

  1. v. 4. C. M. avoltorate;
  2. v. 9. sovra ’l mezzo il fosso piomba,
  3. v. 12. C. M. giusta tua Virtù
  4. v. 18. C. M. dei batteggiatori;
  5. v. 19. C. M. L’uno de’ quali,