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[v. 10-18] | c o m m e n t o | 475 |
colo generale d’amore che fa natura; e però finge l’autore che si punisca men gravemente nell’viii cerchio. Quel cinghio, che rimane; intorno al pozzo; cioè l’ottavo cerchio, adunque è tondo; e convien che sia tondo, sì perchè tutti li cerchi à finti esser tondi, e sì perchè dice che è intorno al pozzo, Tra il pozzo; detto di sopra, e il piè dell’altra ripa dura; e così manifesta la sua ampiezza, o vero latitudine, Et è distinto in dieci parti il fondo; di questo viii cerchio; cioè in dieci bolgie che sono dieci cerchietti, l’uno dopo l’altro, tra la ripa e il pozzo; cioè dieci fosse tonde; e come si passi sopra esso dirà di sotto.
C. XVIII — v. 10-18. In questi tre ternari l’autor nostro per similitudine conferma la descrizione dell’viii cerchio, dicendo: Quale; figura, rende la parte dove sono; cioè li fossi, dove; cioè in quel luogo, nel quale, per guardia delle mura; questo è il fine a che si fanno. Più e più fossi cingon li castelli; intorno a’quali sono fatti; Tale imagine quivi facean quelli; ora adatta la similitudine, dicendo che tale rappresentagione faceano quelli fossi dell’viii cerchio; et aggiugne l’altra similitudine, dicendo: E come a tai fortezze; cioè dove sono più fossi, dai lor sogli; cioè dalle porte loro ove è l’entrata, Alla riva di fuor; cioè de’ fossi, son ponticelli; che passano sopra i fossi; Così da imo della roccia scogli; cioè dalla parte di sotto di quella ripa del vii cerchio detto di sopra, Movien, che ricidien; cioè passavan sopra, li argini; che sono intorno alli fossi, e i fossi; che sono tra li argini, Infino al pozzo, che i tronca e raccogli; cioè in fino alla ripa tonda del nono cerchio ove finiscono. Et è qui da notare che litteralmente l’autor finge questo, per fare verisimile lo suo trattato, per mostrare come passasse sopra questi fossi. Oltra questo volle intendere allegoricamente per li dieci fossi le dieci spezie dell’astuzia, o vero fraude, che si commette contra il prossimo; rompendo pur lo legame dell’amore che fa la natura; cioè seduzione, adulazione, o vero lusinghe, simonia, affatturamento, baratteria, ipocresia, ladroneccio, fraudulento consiglio, seminamento di scandalo, falsità; e di queste intende di trattare mentre che tratterà dell’ottavo cerchio. E perchè finge che i peccatori secondo le predette spezie sono puniti distintamente nelle dette fosse, dà ad intendere che i peccatori che sono nelle predette spezie, stanno come sepolti nella fossa del suo vizio con quelle pene che à seco tal vizio; e questi scogli che continuano e legano queste fosse significano l’astuzia, o vero fraude, sotto la quale si legano le predette spezie; e però finge che passasse su per questi scogli, perchè li passò per considerazione tutte quelle spezie dette di sopra sotto lo genere suo, se non che in alcuna discese, del quale descenso nel suo luogo si renderà la ragione.