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474 | i n f e r n o xviii. | [v. 1-9] |
E se di questo vogli fede o testimonio, arrecati a mente la nostra avarizia; e parlando così lo percosse uno demonio con la ferza e disse: Via, ruffiano, qui non sono femine da conio; cioè da essere ingannate: e qui finisce la sentenzia litterale. Ora è da vedere lo testo con le allegorie o vero moralitadi.
C. XVIII — v. 1-9. In questi tre ternari l’autor nostro descrive e nomina lo cerchio ottavo, dicendo: Luogo è in inferno; lo cerchio ottavo del quale ora si comincia a trattare, detto Malebolge; cioè questo luogo, secondo la nominazione dell’autore, che tanto viene a dire quanto mali ripostignoli; bolgia cioè ripostignolo, o vero ripostiglio, e veramente tal nome si conviene a questo luogo: imperò che l’autor finge qui essere puniti dieci spezie d’astuzia, le quali si commettono contra lo prossimo rompendo la carità naturale solamente, e non la fede, sicchè ben li si conviene essere chiamato Malebolge; cioè mali riposticoli: tanti mali in questo viii cerchio sono posti. Tutto di pietra e di color ferrigno 1; e questo finge l’autore, per mostrare che l’astuzia, o vero fraude, è dura come pietra perchè niuna carità, nè pietà à verso il prossimo, e di color ferrigno: imperò che è vestita di crudeltà, che non solamente è privata di carità e di pietà; ma ancora è vestita di crudeltà: imperò che aopera crudeltà verso lo prossimo, Come la cerchia; che termina lo vii cerchio, che d’intorno il volge; cioè gira intorno a questo luogo detto Malebolge, lo quale finge l’autore che sia di pietra e di color ferrigno, perchè la violenza, che si punisce in esso, à ancora simili condizioni. Nel dritto mezzo del campo maligno; cioè di questo ottavo cerchio, che bene si può chiamare campo maligno per quello che detto è, Vaneggia un pozzo 2; cioè ov’è uno voto a similitudine d’uno pozzo, e questo è lo nono cerchio lo quale per la sua strettezza, a rispetto di questo viii cerchio e delli altri, pare a modo d’uno pozzo, assai largo e profondo; questo dice perch’altri non intenda che lo luogo sia piccolo: imperò che di sopra disse pozzo; e profondo dice, a denotare che va infino al centro della terra, Di cui suo loco dicerò l’ordigno; cioè quando tratterò del ix et ultimo cerchio dell’inferno; e questo dice, per confermare quello che di sopra disse nel ix 3 canto, che fraude si può usare contra colui che si fida, e contra colui che non si fida. Quanto al primo modo è più grave che al secondo: imperò che qui si rompe due legami; cioè di carità naturale, e d’amore speciale dal quale nasce la fede; e però finge l’autore che più gravemente si punisca nel ix cerchio: e nel secondo modo si rompe pur lo vin-