19In questo luogo, della schiena scossi
20 Di Gerion, trovamoci; e il Poeta
21 Tenne a sinistra, et io retro mi mossi.
22Alla man destra vidi nuova pieta,
23 Nuovi tormenti e nuovi frustatori,
24 Di che la prima bolgia era repleta.
25Nel fondo erano nudi i peccatori,
26 Dal mezzo in qua ci venian verso il volto:
27 Di là con noi; ma con passi maggiori:
28Come i Roman, per l’esercito molto,
29 L’anno del Giubileo, su per lo ponte
30 Ànno a passar la gente modo colto;
31Che dell’un lato tutti ànno la fronte1
32 Verso il castello, e vanno a Santo Pietro,
33 Dall’altra sponda vanno verso il monte.
34Di là, di qua, su per lo sasso tetro2
35 Vidi demon cornuti con gran ferze,
36 Che li battean crudelmente di retro.
37Ahi come facean lor levar le berze
38 Alle prime percosse! e già nessuno
39 Le seconde aspettava, nè le terze.
40Mentr’io andava, li occhi miei in uno
41 Furon scontrati; et io sì tosto dissi:
42 Già di veder costui non son digiuno.
43Perciò a figurarlo i piedi affissi;
44 E il dolce Duca mio si ristette,3
45 Et assentìo che alquanto indietro gissi.
46E quel frustato celar si credette
47 Bassando il viso; ma poco li valse,
48 Ch’io dissi: O tu, che li occhi a terra gette,
- ↑ v. 31. C. M. Che dall’un lato
- ↑ v. 34 C. M. Di qua, di là
- ↑ v. 44. C. M. E il dolce Duca mio sì si ristette,