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due cose principalmente; cioè prima, perchè tutta l’opera si chiama Comedia, et a questo si può rispondere, perchè l’autore medesimo la nominò così, come appare nella prima cantica nel canto xxi che comincia così: Così di ponte in ponte altro parlando, Che la mia comedia cantar non cura ec. E nel xvi canto della detta prima cantica: Ma qui tacer nol posso e per le note Di questa comedia, lettor, ti giuro ec. Ecco che nella prima cantica in due luoghi chiama la sua opera comedia. E la cagione che il mosse1 credo che fosse questa, che la comedia à torbido principio e lieto fine, e così à questo poema, che prima tratta dell’inferno e de’ vizi, che sono cosa turbulenta e all’ultimo tratta delle virtù e della felicità de’ beati che è cosa lieta. Le ragioni che si potrebbono far contra, a mostrare che questo nome non si convenia a questa opera, e le soluzioni a ciò, al presente lascio per osservare la brevità, e perchè messer Giovanni Boccacci nella sua lettura che cominciò, assai sofficientemente le tocca. Et oltre a questo ora è da vedere la seconda cosa; cioè perchè si chiamano cantiche le sue principali parti, a che si può dire2: Perchè sono composte di diversi canti, come detto fu di sopra; e ciascun canto di versi misurati con certo3 numero di sillabe, distinti per ternari sì, che cantar si possono, e così tornando dall’ultimo al primo. Perchè sono li versi distinti in ternario sì, che cantar si possono, si chiamano i capitoli canti, e così li nomina l’autore, ove dice nel canto trigesimo terzo della prima cantica: E li altri due che il canto suso appella; e nel canto xx di detta prima cantica: Di nuova pena mi convien far versi E dar materia al vigesimo canto Della prima canzon ch’è dei sommersi ec. e, perchè i capitoli sono chiamati canti, si conviene che tutte le parti si chiamino cantiche, et a similitudine della comedia che si interpetra in lingua

  1. C. M. movesse.
  2. C. M. rispondere.
  3. C. M. misurato e con certo.