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464 | i n f e r n o xvii. | [v. 115-126] |
dendosene il padre, cominciò a gridare: Mala via tieni, seguita me. Onde non credendo Icaro all’ammonimento, volò tanto in alto che appressandosi al caldo del cielo, la cera e la pece diventarono liquide onde le penne caddono 1 et annegò; e quindi è chiamato quel mare icareo. Ma vedendo questo il padre volle annegare ancora sè; ma temperato lo dolore si rattenne, e volò alla terra ferma, presso a Napoli a una città che si chiamava Cuma, e quivi offerse l’alie sue al tempio d’Appolline; e però dice l’autore non credo, quando Icaro si sentì cadere le penne, avesse maggior paura, Che fu la mia; paura, quando vidi, ch’io era Nell’aere d’ogni parte, e vidi spenta; io Dante, Ogni veduta, fuor che della fiera; cioè ch’io non vedea altro che la fiera. E questo finge, per mostrare verisimile lo suo descenso: imperò che quanto più si scendea al centro della terra, tanto più era oscuro; et allegoricamente vuol dimostrare che tutta sua considerazione era pur sopra l’astuzia, et altro non considerava allora.
C. XVII — v. 115-126. In questi quattro ternari l’autor nostro finge come Gerione notando 2 per l’aere, portando lui e Virgilio, discende nell’viii cerchio, e come sentì vento e vide e sentì pianti, dicendo così: Ella; cioè la fiera, sen va rotando lenta lenta; questo dice, per mostrare la loro discesa agevole, secondo la lettera; ma allegoricamente significa che l’astuzia procede lentamente, perchè altri non se ne avveggia: Rota; cioè piglia giro per discendere più agevolmente, e per questo intende la circulazione delle spezie dell’astuzia la quale elli facea con pensieri, discendendo a trattar di quella, e discende; questa fiera in sulla qual’era Dante e Virgilio; ma elli descendeva col pensieri dell’una spezie men grave nell’altra più grave; ma non me n’accorgo; cioè la sensualità e la ragione pratica non s’accorge della gravità delle spezie, e del discenso; e però ch’elli Dante non se n’accorge, Se non che al viso e di sotto mi venta. Pone qui una cagione, per la quale si puote l’uomo avvedere del discendere, quando sentisse ventarsi al volto, come avverrebbe a chi si calasse giù per una fune; e benchè questo sia naturale a chi discende, niente di meno volle significare che, discendendo con 3 considerazione per li gradi dell’astuzia sentia al volto; cioè alla volontà sua, il vento della ingratitudine che aggelava la sua volontà, lo quale venia dall’alie del Lucifero lo quale è fonte d’ingratitudine, come di sotto si porrà più apertamente. Io; cioè Dante, sentia già della man destra il gorgo; questo dice per mostrare che la fiera era ita verso man sinistra, et avea passato lo fiume detto di sopra, sì che s’elli era ito in verso sinistra, da man ritta si dovea sentir lo