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cavalli ch’erano quattro, vi pose su il figliuolo e miseli la corona de’
raggi in testa et ammonillo di quel ch’avea a fare; tuttavia tentandolo e consigliandolo che si dovesse mutare di proposito; ma non ci
fu modo. Quando Fetonte fu acconcio, mosse li cavalli i quali non
sentendo l’usato governatore e l’allegrezza di costui, cominciarono
a correre e tenere per disviata via. Allora Fetonte cominciò ad aver
paura, e sì ancora per le figure de’segni che trovava in cielo, onde
abbandonò li freni. Allora li cavalli incominciarono più a correre et
andare al loro beneplacito per qualunque via; onde per lo calore lo
cielo si cominciò a incuocere e la terra, e perciò la terra si lamentò
a Giove, e Giove prese le saette e saettò Fetonte e straboccollo 1 nel
Po di Lombardia e disfece lo carro. Poi lo Sole per priego delli idii
rifece il carro e restituette 2 la luce al mondo; et allora s’incosse
lo cielo, come ancora si pare: imperò che, per la via che tenne,
lo cielo à tanto di caldo che di sotto non si può abitare. Ne quando Icaro misero le reni Sentì spennar per la scaldata cera; dell’alie, che s’avea fatte di penne appiccate 3 con la cera, Gridando il padre, cioè Dedalo, a lui: Mala via tieni: però che volava troppo alto sì, che il caldo del cielo struggeva la cera dell’alie. E qui
pone l’autore l’altra similitudine, dicendo ch’elli non crede che
Icaro avesse maggior paura, quando si sentè 4 spennare, ch’ebb’elli
quando Gerione incominciò a notare nell’aere, discendendo; onde è
da notare la fizione che pone Ovidio, Metamorfoseos, dicendo che
quando Dedalo che fu di Creta, uomo ingegnosissimo, fu rinchiuso in
una torre, essente in mare, dal re Minos di Creta, perch’elli era stato
cagione che della reina Pasife era nato il Minotauro, come fu detto
di sopra. Il quale Teseo re d’Atene uccise per ammaestramento
d’Arianna figliuola del re Minos, la quale lo detto Teseo ne menò
poi seco insieme con Fedra sua sirocchia, figliuola ancora del detto
Minos, la quale l’insegnò, secondo che fu ammaestrata da Dedalo,
come dovesse uscire de Laberinto, e come dovesse uccidere il Minotauro; e per questo lo re Minos fece imprigionare Dedalo col suo
figliuolo Icaro. Onde Dedalo essendo in prigione col suo figliuolo,
procacciò d’avere della pece e della cera, e con argomento prendea
delli uccelli e, prese le loro penne, fabricò due paia d’alie, uno a sè
et uno al figliuolo; e quando li parve tempo, poste l’alie a sè et al
figliuolo et ammonitolo che lo seguitasse, cominciò a volare sopra il
mare in verso la Calavria. Quando Icaro si vide volare, insuperbito
volle montare in alto per vedere le belle cose del cielo, di che avve-
- ↑ C. M. e precipitollo nel Po
- ↑ Restituette, da restituere della seconda coniugazione, come seguette ed altri conformati alla latina. Così più sotto è sentè, come pentè e simili da sentere e pentere. E.
- ↑ C. M. appiccicate
- ↑ C. M. sentì