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giunto da Ercole. Et altri dice che furono tre fratelli ch’ebbono tanta
concordia, che si potea dire un’anima in tre corpi; e finge Virgilio
che questo mostro sia in inferno, e così l’autor nostro finge per
seguitare la poesia sua, che come à posto nelli altri cerchi uno demonio soprastare quel cerchio sotto nome di qualche mostro; così
finge qui che questo demonio, che soprasta l’ottavo cerchio, si chiami Gerione e significa il vizio dell’astuzia. Et a figurarlo à posto tre
varie forme: imperò che prima li à dato il capo con la faccia d’uomo
giusto, le branche pilose di fiera, e l’altro fusto di serpente; e doviamo notare che l’autore prese questa figura della santa Scrittura 1,
benchè ci aggiunse, come fece di sopra dell’astuzia 2 detta di sopra.
Pone lo Genesis, che è lo primo libro della Bibbia, che lo Lucifero
andò a tentare li nostri primi padri in questa prima figura; col volto
virgineo e con l’altro fusto di serpente: e perchè fu lo primo che
usasse la fraude, però finge l’autore che sì fatta figura fosse quella
di Gerione, che significa l’astuzia: e che da lui si partisse, quando
venne suso: et a lui ritornasse, quando si dileguò da loro. E questo
nome finse alla fiera, perchè Gerione di Spagna fu molto astuto, anzi 3 essa astuzia: e dalli questa figura triplicata, che fu detta di sopra,
per dimostrare lo principio, e il mezzo, e il fine di questo vizio, lo
cui principio è apparenzia e pretensione 4 di virtù e d’amore; lo suo
mezzo è l’operazione fiera e crudele; e lo suo fine è lo velenoso
nocimento. Lo principio si nota per la faccia dell’uom giusto; lo
mezzo per le branche pilose; e lo fine per lo serpente, che punge pur
con la coda bifolcata. E questo finge l’autore a dimostrare questo
vizio in suo genere, e per sè; e però s’aggiugne le branche dall’autore: quello che pone 5 la santa Scrittura è posto in atto distinto di
tentare e ingannare con parole, che è spezie d’astuzia che si chiama dolo, e però lo figura sanza branche. Le rote larghe e lo scender sia poco; e questo si convenia litteralmente allo scender; et allegoricamente significa che ampiamente e pianamente si vuole scendere
per li gradi dell’astuzia, a volerli ben conoscere: Pensa la nuova soma che tu ài; che porti Dante che è vivo che suoli portare pur li
morti; e per questo vuole dimostrare che l’astuzia suole pur portare li fraudulenti, i quali sempre in quella pensano et aoperansi:
ora portava Dante ch’era netto di quel vizio. Come la navicella; qui
fa una comparazione, o vero una similitudine, mostrando lo movimento di Gerione alla navicella quando si muove, dicendo: esce del loco; ove è portata, In dietro in dietro; tirandosi; sì quindi si tolse;
- ↑ C. M. dalla suprascritta Scrittura,
- ↑ C. M. della statua ditta
- ↑ C. M. astuto, anco essa astuzia:
- ↑ C. M. e presentazione di virtù
- ↑ C. M. dall’autore oltra quello che pone la suprascritta Scrittura e posto con atto distinto con tentare