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zia di seta, sogliono fare li drappi con varie figure e nodi e con rotelle, Nè fur tai tele per Aragne imposte; cioè composte, quali erano li colori vari e li nodi e le rotelle di quella fiera. Onde qui è da notare la fizione che pone Ovidio, Metamorfoseos, il quale dice che Aragne fu una femina popolare di Lidia, figliuola di Idmone da Colofone; la qual città è in Lidia, che è una provincia di Asia; e questo Idmone fu tintore, et Aragna sua figliuola fu molto ammaestrata in fare panni lani; cioè in lavorare la lana e filare e tessere in tanto, che in ciò vantaggiava 1 Pallade, che è la dia della sapienzia et a lei sono appropiate tutte l’arti e specialmente quella del lanificio. Onde Pallade indegnata si mosse e venne a lei in spezie d’una vecchia, con capelli canuti alle tempie e col bastone in mano, et ammonilla ch’ella si vantasse e domandasse fama tra’mortali, e non tra li idii, di fare le tele, e disse: Onora l’idia e domandale perdono. Aragne ch’allora filava, lasciò lo filare e crucciata, a pena s’astenne che non le mettesse mano, e disseli: Va via, vecchia 2 vissuta troppo in questo mondo, e dà questi ammaestramenti e questo consiglio alle tue nuore, se tu n’ài alcuna, o a tua figliuola: ch’io mi so assai consigliare; e non mi credere aver fatto pro con tuo consiglio, ch’io sono in questo medesimo proposito, perchè non ti 3 viene Pallade, perchè schifa di quistionar 4 meco. Allora Pallade si ritornò nell’abito suo, e disse: Pallade è venuta, e non rifiuta il quistionare 5 teco. Allora questa si vergognò; ma pure stette ferma nel suo proposito, e posesi a tessere a diversi telai; e Pallade fece una tela ov’ella tessette la vittoria ch’ebbe contra Nettunno, quando si pose il nome ad Atene, e pose nella tela quattro esempli di coloro, ch’aveano spregiati li dii, ch’erano mal capitati. Et Aragne tessette la sua tela, et in essa pose l’innamoramenti delli idii, e fece sì bella tela, che non vi si sarebbe potuto 6 opponere. Allora Pallade sdegnata, con la sua spuola ch’avea in mano, ruppe la tela d’Aragne e diedeli nella fronte; per la qual cosa Aragne indegnata s’andò ad appiccare, et allora Pallade le mise la mano a li piedi e non la lasciò morire, anzi disse ch’ella vivesse in quel modo appiccata e mutolla in ragnolo; e però lo ragnolo sta appiccato dal suo filo et alle travi, e sempre fa tele; e però disse l’autore: Nè fur tai tele per Aragne imposte.
C. XVII — v. 19-27. In questi tre ternari l’autor nostro descrive come quella fiera stava, inducendo due comparazione 7, dicendo: Come tal volta stanno a riva; del mare o delli fiumi ove s’usano tali