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c o m m e n t o |
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Et io; cioè Dante, quando il suo braccio; quell’anima, a me; Dante, distese; per pigliarmi per lo lembo, Ficca’li li occhi; miei, per lo cotto aspetto; cioè per lo suo volto arsicciato, Sì che il viso; suo, abbruciato non difese La conoscenza sua al mio intelletto; cioè con tutto che fosse arso lo suo volto, per sì fatto modo lo ragguardai, che il mio intelletto ebbe conoscenza di lui. Qui tratta l’autor de’ soddomiti, del qual vizio per la sua bruttura non n’è da parlare; ma per satisfare alla materia, dironne più nettamente che potrò. Questo peccato è una delle spezie della lussuria; ma perchè non si cade in sì fatto peccato se non per propia malizia o bestialità, però à trattato d’esso dentro alla città Dite e non ne fece menzione di fuori, ove trattò della lussuria, in quanto viene per incontinenzia. E perchè in sì fatto peccato si fa contra la natura, però l’à posto sotto la violenzia, et à finte sì fatte pene, come sono state dette di sopra: con ciò sia cosa che si truovino essere in sì fatti peccatori nel mondo. E verisimilmente finge che per convenienzia rispondono 1 tutti abbruciati e che per l’arsione non sono conosciuti, e veramente tali peccatori nel mondo non si possono conoscere essere uomini; ma peggio che bestie quando ardono di tal peccato, e però finge che si chinasse per riconoscer ser Brunetto, e però dice: E chinando la mia alla sua faccia; per vederlo meglio, Risposi; domandandolo, e dissi: Siete voi qui, ser Brunetto? Quasi dica: Io non conobbi mai che voi fossi 2 macchiato di tal vizio, che voi doveste essere in questo luogo, e per tanto vuole scusare sè l’autore, che ben ch’avesse conversazion con lui, non lo conobbe mai vizioso di tal vizio; ma poi mostra che l’avesse per fama, che fosse di tal vizio maculato. Questo ser Brunetto fu uno notaio fiorentino che fu grande scientifico et ancora astrologo, come apparirà di sotto, e compuose un libro il quale si chiama Tesoro, nel quale trattò della filosofia naturale, trattando della composizion del mondo; e similemente della morale e dell’arti liberali e meccaniche e di teologia, quasi ponendo quivi le più preziose cose, e però fu chiamato Tesoro, e fecelo in lingua francesca; et un altro libro che si chiama il Tesoretto in lingua latina e volgare; e da questo ser Brunetto Dante imparò molto, e però li fa grande reverenzia. E quelli; cioè ser Brunetto disse a Dante: O fìgliuol mio, non ti dispiaccia Se Brunetto Latino; ecco che si nomina elli, un poco teco Ritorna indietro; per ragionarti, e lascia andar la traccia; delli altri. E questa fizione è necessaria secondo la lettera: imperò che andando Dante in là, e ser Brunetto 3 in contro a lui, era bisogno se
- ↑ C. M. rispondano a loro nello inferno, e però finge che siano tutti
- ↑ C. M. fuste - La terminazione fossi, come dà il nostro Codice, ora non si vorrebbe scrivere, quantunque fra gli antichi e il popolo si truovi di frequente. E.
- ↑ C. M. Brunetto venendo in contra lui,