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C A N T O   XV.

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1Ora cen porta l’un de’ duri margini,
      E il fumo del ruscel di sopra aduggia
       Sì, che dal fuoco salva l’acqua e li argini.1
4Quale i Fiamminghi tra Quizzante e Bruggia,2
      Temendo il fiotto, che ver lor s’avventa,
      Fanno lo schermo, perchè il mar si fuggia;3
7E quale i Padovan lungo la Brenta,
      Per difender lor ville e lor castelli,
      Anzi che Chiarentana il caldo senta;
10A tale imagin eran fatti quelli,
      Tutto che nè sì alti, nè sì grossi,4
      Qual che si fosse, lo maestro felli.
13Già eravam dalla selva rimossi
      Tanto, che non avrei visto dov’era,5
      Perch’io indietro rivolto mi fossi,
16Quando incontrammo d’anime una schiera,6
      Che venia lungo l’argine; e ciascuna7
      Ci riguardava, come suol da sera

  1. C. M. e i margini
  2. v. 4. Tra gli antichi codici e stampe altri danno Guizzante ed alcuni Guzzante; ma nessuno di questi sembra il vero nome. Sarà forse Cadsandt o Cassand. E.
  3. v. 6. Fuggia; da fuggere che rende fuggia e fugga sì, come chieggia, e chiegga; veggia e vegga. E.
  4. v. 11. C. M. non sì alti,
  5. v. 14. C. M. ch’io
  6. v. 16. C.M. Quando scontrammo
  7. v. 17. C. M. Che venian