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c o m m e n t o |
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de’ sacerdoti, e lo temporale delli re e dei principi e delli imperadori; e perchè dice che sta più ritto in sul piè della terra che in su quello del ferro, significa che più diritto era lo reggimento spirituale che il temporale, o che più tempo dovea durare che, come noi veggiamo, lo imperio è già annullato, sì che non à se non lo titolo. E in quanto dice che volgea le spalle a Damiata e Roma ragguardava come suo specchio, significa che il mondo che solea ragguardare Babilonia sì come quella ov’era lo reggimento spirituale e temporale, ragguardava Roma ov’era traslatato lo reggimento spirituale e temporale: imperò che, come dice santo Agostino nel libro xviii De Civitate Dei, due regni sono stati nel mondo più famosi che tutti li altri; lo primo quello delli Assiri; lo secondo quello de’ Romani. Lo regno delli Assiri innanzi quello de’ Romani, poi nella fine del regno delli Assiri incominciò quello de’ Romani: tutti li altri regni sono dipendenti da questi due; et aggiugne oltra questo di sotto, perciò aviamo ricordato li re delli Assiri, a ciò che appaia come Babilonia, quasi prima Roma co la 1 peregrina in questo mondo città di Dio corra, et essa Roma è seconda Babilonia; e per mostrar questo, credo che il nostro autore facesse questa notabile fizione. Aggiugne che per la fessura gittava 2 lagrime, a significare la pena che à ingenerato la nocenzia e la colpa; e che forino lo monte e faccino quattro fiumi, a significare che la colpa è fatta cagione della pena che si dà ai peccatori in purgatorio et alli dannati nell’inferno, la quale si divide in quattro fiumi perchè la colpa o è remissibile, o irremissibile. Se è remissibile convienlisi la pena a tempo, e questo significa Lete, lo quale finse l’autore nella seconda cantica, che venga d’una medesima fonte con un altro fiume che si chiama Eunoe, che l’uno s’interpetra, cioè Lete, dimenticagione perchè si dimentica per la pena, che elli sostiene per debito di giustizia, la colpa; e l’altro, cioè Eunoe, s’interpetra ricordamento di bene: imperò che come si dimentica la colpa, così si raccorda lo merito; e di questi due fiumi si tratta nella seconda cantica. Se la colpa è irremissibile, o ella è irremissibile a tempo; cioè mentre che si sta nel peccato, o ella è irremissibile in eterno; cioè quando si muore nel peccato sanza finale et ultima penitenzia: e questa tal colpa à quattro fiumi; cioè quattro pene le quale 3 sono significate per quattro fiumi; cioè Acheron che è interpretato sanza allegrezza; e questo si verifica nel mondo: imperò che mentre ch’elli sta in peccato mortale, l’uomo è sanza allegrezza: imperò che mala coscienzia 4 non può essere allegra; e verificasi nell’inferno perchè tutte l’anime passano quel fiume, e dentro a quello, com’ à detto l’autore,
- ↑ C. M. con la peregrina
- ↑ C. M. gocciano lagrime,
- ↑ C. M. le quali
- ↑ Altrimenti - mai la coscienzia non può