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i n f e r n o xiv. |
[v. 85-93] |
dalla grazia di Dio; e perchè quivi si puniscono li peccati per malizia e bestialità commessi, da’ quali si risurge malagevolmente però finge l’autore ch’ella stia chiusa, a significare la malagevolezza dell’uscire ai peccatori, e la impossibilità dell’entrare alli preservati o predestinati; et accordasi con Virgilio ove dice nel sesto canto: Nulli fas casto sceleratum insistere limen. E se opponesse altri che di sopra dice, capitolo iii: Lasciale ogni speranza, voi ch’entrate, puossi rispondere che l’autor parla qui litteralmente dell’inferno di sotto, che così è che mai non se n’esce; e qui s’intende moralmente di questo di sopra: e se opponesse che non si può, perchè si può sperare di uscirne, vuolsi rispondere che non ogni cosa detta litteralmente si dee intendere detta moralmente; ma alcune sì, alcune no. Onde che stia aperta la porta si può intendere moralmente, come detto è, che si perda la speranza del tornare, si può dire che è vero litteralmente, e non si reca a moralità secondo questa intenzione. Si può dire un’altra moralità; che i peccati per incontinenzia e le pene debite a loro, che sono fuor della città Dite, sono noti ad ognuno; e però dice che lo sogliare a nessuno è negato; ma quelli che sono per malizia e bestialità e le lor pene non sono manifesti 1, per grazia di scienzia o di revelazione; e però sta chiusa la porta di Dite e non s’apre, se non per grazia alli buoni, come mostrò di sopra Dante, cap. ix, che l’angelo l’aperse a lui, e per giusto supplicio alli rei. Cosa non fu dalli occhi tuoi scorta; o Dante, dice Virgilio, Notabile, come il presente rio; al quale erano pervenuti, Che sopra sè tutte fiammelle ammorta; cioè spegna 2 tutte le fiammelle che cadeno di sopra, ecco l’una considerazione; l’altra fu detta di sopra; cioè ch’era rosso. E qui è da notare che l’autore per la rossezza ebbe questo intelletto litterale, che questo fiume piglia diversi colori, secondo li luoghi ond’è, allorchè passa; e perchè avea passato per lo primo girone del settimo cerchio, e fatto Flegeton che è di sangue bogliente, questo rossore ancora tenea. E moralmente si può dire che questo fiume significa la pena del peccato; e perchè nel settimo cerchio si puniscono li violenti, li quali peccano con furia e con incendio, lo quale sta nel sangue e il sangue è rosso, degna cosa è 3 fiume sia rosso, a significar l’incendio che à seco tal peccato: e per la seconda condizione vuol significare litteralmente che i fiumi mandano su vapori umidi, i quali spengono le fiamme e non vi si accendono; e moralmente vuol dimostrare che il consideramene della pena nell’animo spenga l’incendio e la tentazione di tali peccati, quali quivi
- ↑ C. M. manifesti, se non a chi Dio li fa manifesti per grazia
- ↑ Spegna, da spegnare, per l’usata riduzione de’ verbi ad una coniugazione sola. E.
- ↑ C. M. è ch’l fiume