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c o m m e n t o |
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priega Virgilio che li manifesti la cagione, della quale li à dato desiderio. Onde Virgilio incomincia e dice, che in mezzo del mare mediterraneo è una isola guasta, che si chiamò Creta, sotto il re della quale; cioè Saturno, il mondo fu casto e buono; et in essa è una montagna che si chiama Ida, che già fu abondevole d’acque, di piante, e d’erbe, e molto fertile; et ora è cosa deserta, come cosa disabitata. E già la reina Rea donna di Saturno la scelse per fedele luogo da nutricare lo suo figliuolo Giove; e per occultarlo vi faceva sonare e gridare, acciò che Saturno nollo 1 udisse quando piangea, et aggiugne che dentro a quel monte è una statua grande d’uno vecchio, che tiene le spalle volte in verso Damiata, che è uno monte di Babilonia, e sta volto in verso Roma e lei riguarda, come suo specchio. E descrive questa imagine dicendo che la testa era d’oro, e il petto con le braccia era d’argento, e da indi in fino alle coscie era di rame, e da indi in giù era tutto ferro, salvo che il piè diritto che era di terra cotta, et in su quel parea che elli si fermasse più, che in su l’altro; e ciascuna parte della detta statua, salvo che quella dell’oro, è rotta d’una fessura della quale escono le lagrime, e queste lagrime si raccolgono e fanno uno fiumicello, e tal che fora questa grotta del monte Ida e descende nell’inferno, e quindi si crea Acheronte, Stige e Flegetonte; e poi se ne va giù del cerchio settimo infino al centro della terra, e quivi fa Cocito. E perchè Dante non l’avea ancor veduto; ma li altri sì, dice tu lo vedrai, e però non tel dico qui. Allora Dante mosse un dubbio a Virgilio e disse: Se questo rivo viene dal nostro mondo, come tu dici, perchè non l’aviamo trovato se non qui? Allora Virgilio rispose e disse che il luogo dell’inferno era tondo, e ben ch’elli fosse venuto molto pure inverso man manca andando e calcando 2 inverso il fondo, tu non ài girato ancora una volta tutto lo tondo sicchè, benchè tu andassi e trovassi andando cosa nuova, non ti dovrebbe dare maraviglia. E poi che Dante fu satisfatto d’uno dubbio, muove l’altro dicendo: Ove si truova Flegeton lo qual tu ài nominato; e Lete del quale non fai menzione? Allora Virgilio rispose: Ben mi piacciono certamente le tue questioni; ma l’una di queste domande ti dovea certificare lo fiume del sangue, dov’erano li tiranni, ch’esso era Flegeton; l’altro fiume; cioè Lete, non è nell’inferno, tu lo vedrai nel purgatorio. E poi disse a Dante: Oggi 3 mai è tempo di scostarsi del bosco, e però viemmi dietro in su li margini, che non v’è la rena calda e non vi caggiono le fiamme, perchè le spegne il fummo del fiumicello; e qui finisce
- ↑ Nollo; non lo, come per una certa liscezza di favella pronunzia tuttora il popolo toscano. Così avviene di nolla, nolli, nolle per non la ec. E.
- ↑ C. M. calando
- ↑ C. M. In giù mai è