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i n f e r n o xii. |
[v. 115-126] |
quella fossa del sangue bolliente per similitudine del bulicame di Viterbo, che è sì caldo che quindi ond’esce si cocerebbono l’uova; e dimostra che costoro erano più fuori della fossa che li altri, per ch’erano stati meno spargitori 1 di sangue, e però finge che vi fossono in sino alla gola, e dalla gola in su ne fosson fuori. Mostrocci un’ombra; cioè Nesso a me Dante e a Virgilio, da un canto sola; mostra che questa fosse sola, perchè non v’era chi avesse fatto simile peccato, e questo fu messer Guido conte di Monforte, il quale nella chiesa di San Salvestro di Viterbo uccise messer Arrigo della casa del re d’Inghilterra, quando si levava il Corpo di Cristo: et in segno di viduità le porti della detta Chiesa non s’aprono, se non a sportello. E questo fu quando dopo la morte di Curradino li elettori dell’imperadore della Magna 2 elessono lo re di Spagna per imperadore; et elli eletto mandò Arrigo suo nipote della casa del re Adoardo d’Inghilterra a Viterbo, ov’era il Papa e la Chiesa per fare confermare l’elezione, e cavalcando una mattina questo Arrigo per Viterbo dalla chiesa di Santo Silvestro udì sonare per levare il Signore e scese da cavallo et entrò nella chiesa, et allora ch’elli stava ad adorare il Corpo di Cristo, il detto conte a petizione del re Carlo ch’era stato duca d’Angiò il quale lo inimicava, l’uccise 3. Onde li suoi presono il cuor suo et imbalsamaronlo e portaronlo in Inghilterra a una città che si chiama Londra, et in Grammatica Lugdunum, ove corre uno fiume che appo loro si chiama Tamis per mezzo la città, bene che l’autore dica Tamisio. Et in su quel fiume è uno ponte et in sul ponte dall’un capo fu fatto un arco ove è lo sepolcro del cuore del detto messere Arrigo in questa forma; che di sopra è posta una imagine di marmo con uno bossolo in mano, nel quale è il cuore del detto messer Arrigo con un coltello fìttovi dentro, e nella imagine è scritta questa sentenzia: Cor gladio fossum do, cuius consanguineus sum, la qual tiene dall’altra mano, et in sì fatto luogo lo fece fare lo detto re Adoardo d’Inghilterra, perchè fosse noto ad ognuno la morte del detto messer Arrigo, perchè avesse a inanimare ciascuno a vendetta della morte sua, e però dice: Dicendo; cioè Nesso, Colei 4 fesse in grembo a Dio; cioè nella chiesa, la quale è grembo di Dio, Lo cuor, che in su Tamisi; cioè in su quel fiume, ancor si cola; cioè s’onora: imperò che tutti l’Inghilesi che vi passano fanno onore a quella statua, et è vocabolo grammaticale e viene da colo, colis. — Poi vid’io gente; cioè io Dante, che di fuor dal rio; cioè da quella fossa, Tenea la testa, et ancor tutto il casso; cioè lo imbusto: è chiamato casso, perchè quella parte è vota nel corpo
- ↑ Altrimenti - persecutori del sangue
- ↑ C. M. d’Alemagna
- ↑ C. M. lo quale minacciava, uccise.
- ↑ C. M. Colei; cioè lo ditto conte, fesse