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i n f e r n o xii. |
[v. 100-114] |
Vedete quanta buona navigagione si dà dalli idii alli sacrilegi? Sacrilego è qualunque toglie le cose date a Dio. Recita ancora Valerio che a Giove Olimpio, cavatosi 1 il mantello dell’oro che li avea fatto lo tiranno Iero e messoli uno di lana, disse che il mantello dell’oro era disutile ad ogni tempo: chè la state era troppo grave e lo verno era troppo freddo, e quello della lana era atto ad ogni tempo. Ancor dice che ad Esculapio in Epidauro fece levare la barba dell’oro, dicendo che non era cosa convenevole che il padre d’Esculapio, Apollo, stesse sanza barba; et Esculapio con la barba. Ancora narra Valerio che a tutti li dii che trovava tenere con le mani o con le braccia ornamenti offerti per divozione o per voto si 2 toglieva dicendo, che stolta cosa era non pigliare le cose buone dalli idii, quando le porgono, de’ quali tutto di’ noi li domandiamo: e diceva ch’elli non toglieva; ma pigliava quello che li dii li porgevano. Ma poi li dii feciono vendetta di tante derisioni non nella persona sua; ma nel figliuolo, et in lui ancora per tanto, che stato in signoria 38 anni, fu cacciato, et andatosene in Grecia a Corinto tenne scuola di fanciulli per campare sua vita; onde dice Valerio nel detto capitolo: Lento enim gradu ad vindictam divina procedit ira, tarditatemque supplicii gravitate compensat. La vita sua fu tutta piena di mali, che non si potrebbono dire tante uccisioni e destruzioni di genti e di cittadi che fece e per tanto avea sospetto ognuno; onde per sospetto avea uno fosso intorno al luogo ove dormia e con ponte levatoio si serrava d’entro, e di fuori faceva stare fanti armati a guardia; e le donne, chè n’avea due, facea cercare che non avessono ferro quando andavano a dormire con lui: e faceasi radere alle figliuole per paura de’ barbieri; e quando furono grandi per sospetto di loro non si lasciò più radere con ferro; ma con carboni accesi si facea stremare 3 li peli. Due beni si truova apo 4 li autori che fece nella sua vita; lo primo fu che a una vecchia, che quandunque lo vedea pregava Idio apertamente che li desse vita, et addomandatola perchè ella pregava per lui, disse che avea veduto innanzi a lui parecchi signori che l’uno era stato peggior che l’altro, e però pregava Idio che conservasse lui, acciò che non seguisse dopo lui uno peggiore di lui, com’elli era seguito piggiore del suo antecessore: e perchè non disse alcuna cosa a questa vecchia; ma sostenne questa cortese riprensione, fu reputato uno de’ beni che fece in sua vita. Pensa dunque, lettore, chente 5 fu la sua vita. L’altro fu che perdonò a Damone e Pitia amici veri, perchè vide la loro perfetta amicizia e
- ↑ C. M. toltoli
- ↑ C. M. se li tollieva
- ↑ C. M. strinare
- ↑ Apo, meglio si accosta all’apud latina, donde proviene. E.
- ↑ C. M. quale fu