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[v. 76-90] | c o m m e n t o | 333 |
scorta da lui et andarono a suo cammino; e dividesi questa lezione in cinque parti: imperò che prima pone come s’appressarono 1 a Chirone e quel che Chirone disse, e Virgilio rispose; nella seconda, come Virgilio li domanda scorta, e come Chiron gliel dà, quivi: Ma per quella virtù ec.; nella terza, come vanno con la guida intorno alla fossa, e come il Centauro manifesta chi sono li bolliti nella fossa, quivi: Or ci movemmo ec.; nella quarta, come vide un’altra gente, di che molti ne conobbe et ancor lo Centauro li manifesta alquanti 2, quivi: Io viddi gente ec.; nella quinta pone come Nesso li manifesta le condizioni della fossa da quella parte che non avea veduto, e come passato Dante si ritornò, quivi; Sì come tu ec. Divisa adunque la lezione, ora è da vedere la sentenzia litterale la qual in somma è questa.
Poi che Virgilio ebbe manifestato chi erano li tre Centauri e quel che aveano a fare, dice l’autore che s’appressarono a loro e Chiron tirò l’arco, postovi su la saetta per saettar Dante, e disse a’ compagni che Dante era vivo. Allora Virgilio rispose manifestando la cagione perchè così andava; cioè per grazia divina: nè questi, nè io è degno di questa pena; ma io ti priego per la virtù di Dio che tu ci dia uno di tuoi che ci guidi 3, e mostraci lo guado e porti costui in su la groppa, che non potrebbe altrimenti passare la fossa. Allora Chiron comandò a Nesso che tornasse a dietro e guidasseli e facesse cessare s’altra brigata scontrasse: allora si mossono con la scorta lungo la fossa del sangue bolliente, ove li miseri peccatori metteano alte strida, et allora vide gente nel sangue in sino al ciglio e Nesso lo dichiarò, ch’erano li gran tiranni che sparsono il sangue del prossimo e rubarono il suo avere e nominane alquanti, come si dirà nel testo. Et andati un poco più oltre, lo Centauro si fermò sopra un’altra gente, ch’erano 4 nel sangue in fino alla gola e nomina ancora alcuno: e poi dice che vide gente che v’era quale in fino al pettignone, e quale meno digradando tutta via infino a’ piedi e riconobbene uno, et ancora lo Centauro gliel nominò et andarono tant’oltre che quella fossa cocea pur li piedi, e qui lo Centauro manifesta a Dante la condizione di quella fossa: e come si pose Dante in su la groppa e passollo di là e poi si ritornò a’ compagni. Finita la sentenzia litterale, ora è da vedere il testo con le allegorie, o vero moralità.
C. XII— v. 76-90. In questi cinque ternari l’autor nostro fìnge come s’appressarono a Chirone e come Chirone, accorgendosi che