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332 | i n f e r n o xii. | [v. 67-75] |
stemmiatore 1 delli idii; e però dice l’autore: che fu sì pien d’ira; et inducelo qui perchè è de’ violenti contra li idii. D’intorno al fosso; del quale fu detto di sopra, vanno a mille a mille; questi Centauri de’ quali già è detto. E qui si può movere un dubbio; cioè se li Centauri furono cento 2, come dice l’autore, che vanno a mille a mille? A che si può rispondere che prima furono cento e poi moltiplicarono e furono infiniti, sì che ben può dire che vadano a mille a mille; e se altri dubitasse perchè l’autor finge che questi sieno nell’inferno a tormentare, puossi rispondere, che secondo lo testo l’autor finge questo, come Poeta secondo l’opinione di coloro che tengono che tutte le cose del mondo ànno sua ombra che le rappresenta nell’inferno; et à seguitato la poesia di Virgilio quanto a luogo generale, ponendo tutti li mostri della natura nell’inferno; ma non quanto al luogo speciale: imperò che Virgilio pone Plutone nella città Dite, e l’autore l’à posto nel canto vii, nel iv cerchio delli avari e prodigi: Virgilio à posto Flegias nel baratro dell’inferno; e l’autore nella palude Stige delli accidiosi et irosi per guidatore della navicella e così delli altri, et è stato renduto ragione di ciò: così ora qui à finto esser li Centauri per la cagion detta di sopra; cioè perchè furono violenti. Ma perchè li pone per tormentatori si può dire, che come nel mondo furono tormentatori de’ violenti; così finga qui per intendere allegoricamente di quelli del mondo: imperò che li soldati sono tormentatori de’ signori che li tengono per far violenzia ad altrui: e per convenienzia li pone qui a tormentare li dannati, perchè significano la coscienzia del peccato della violenzia che sempre rimorde l’anime dannate, benchè quella rimorsione sia sanza pro, come detto è di sopra; e però finge essere in grande numero, perchè in grande numero sono i dannati, e ciascuno à sua rimorsione. Saettando qual’anima si svelle; ecco che per lo saettare intende lo punger della coscienzia, Del sangue; cioè del sangue bogliente in che sono cotti, sì che com’ànno sparto sangue; così sono puniti in sangue, e massimamente costoro che sono stati violenti contra al prossimo, più, che sua colpa sortille; cioè li à dato in parte: imperò che, come si dirà di sotto, quale sta nel sangue poco e quale assai, secondo ch’è stato più e meno violento; e qui finisce la prima lezione.
Noi ci appressammo ec. Qui è la seconda lezione del canto xii nella quale si contiene come pervennono 3 a Chirone e presono
- ↑ C. M. biastimatore delli dii;
- ↑ L’etimologia dei Centauri data dal nostro Commentatore non si accorda con gli antichi Mitologi. Dicono essi che i figliuoli d’Issione, montati a cavallo ed armati di pungoli, ebbero liberata la Tessaglia dai tori selvatici che la infestavano. Allora il nome si comporrebbe di κεντέω; pungere, ταυρως; toro. E.
- ↑ C. M. pervenneno ad Chirone e preseno