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312 | i n f e r n o xi. | [v. 97-111] |
mi piace non meno il dubitare che il sapere per udirti: Ancor un poco indietro ti rivolvi, Diss’io; cioè Dante, rivolgiti in dietro; cioè ritorna alla sentenzia già detta: ritornare alle cose già dette è rivolgersi a dietro, là dove dì, ch’usura offende La divina bontà; ecco lo detto a che vuole che ritorni, e il groppo solvi; cioè lo dubbio. Domanda Dante Virgilio che dichiari in che modo l’usura offende Idio, et aggiugne che faccia la soluzione.
C. XI — v. 97-111. In questi cinque ternari l’autor nostro finse come Virgilio dichiara lo dubbio suo, dicendo: Filosofia, mi disse; cioè Virgilio a me Dante, a chi la intende; cioè alli studiosi di quella, Nota non pur in una sola parte; ma in più parti: imperò che in più libri et in più parti di Filosofia si truova questa sentenzia, Come natura lo suo corso prende Dal divino Intelletto. Per mostrare come l’usurieri offende Idio, pone questa sentenzia che pone Aristotile nel libro della Fisica et ancora in più luoghi e parti di Filosofia; come la natura piglia suo corso; cioè suo processo dal divino Intelletto, perchè Idio è prima cagione di tutte le cagioni, e da sua arte; cioè dal suo operare; lo suo operare è il suo volere: imperò che come Idio intende, così vuole; e come vuole, così opera: imperò che così le cose vengono ad effetto. E se tu; cioè Dante, ben la tua Fisica note; questa parte della Fisica fu specialmente studiata da Dante, e però dice: tua Fisica, Tu troverai non dopo molte carte: imperò che è presso al principio del libro, Che l’arte vostra quella, quanto puote, Segue. Questa sentenzia pone Aristotile nel libro della Fisica: Ars imitatur naturam in quantum potest. — come il Maestro fa il discente; qui fa una similitudine, che come lo discepolo seguita il maestro; così l’arte, la natura, Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote; pone qui una conclusione corollaria che discende dalle premesse, benché non sia del proposito; che l’arte, che è invenzione umana e però dice vostra; cioè di voi uomini, quasi è nipote di Dio; dice, quasi; cioè per similitudine; ma non propriamente; e questa 1 seguita, che se la natura à suo principio da Dio, e l’arte à suo principio dalla natura, la natura si può dire per similitudine figliuola di Dio, perchè à suo principio da lui, come lo figliuolo dal padre; e l’arte se può dire figliuola della natura, in quanto seguita quella quanto può; e così si può dire per similitudine nipote di Dio: imperò che Dio à messo nelle menti umane l’arti, per mezzo della natura. Da queste due; cioè dalla natura e dall’arte, se tu ti rechi a mente Lo Genesis; cioè lo primo libro della Bibbia, ove si tratta della creazione del mondo, e del primo uomo, e dell’ordine della vita che incominciò, vi si pone questa sentenzia che seguita: Oportuit ab
- ↑ C. M. E questo seguita: imperò che se la natura