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c a n t o   xi. 297

73Perchè non d’entro della città roggia
      Son ei puniti, se Dio gli à in ira?
      E se non gli à, perchè sono a tal foggia?
76Et elli a me: Perchè tanto delira,
      Disse, lo ingegno tuo da quel che suole,
      O ver la mente tua altrove mira?
79Non ti rimembra di quelle parole,
      Con le quai la tua Etica pertratta
      Le tre disposizion, che il Ciel non vuole;
82Incontinenzia, malizia e la matta
      Bestialitade? e come incontinenza
      Men Dio offende e men biasimo accatta?
85Se tu riguardi ben questa sentenza,
      E rechiti alla mente chi son quelli,
      Che su di fuor sostengon penitenza,
88Tu vedrai ben perchè da questi felli
      Sien dipartiti, e perchè men crucciata
      La divina Giustizia li martelli.1
91O Sol, che sani ogni vista turbata,
      Tu mi contenti sì quando tu solvi,
      Che non men di saver, dubbiar m’aggrata.2
94Ancor un poco indietro ti rivolvi,
      Diss’io, là dove dì, ch’usura offende
      La divina bontà, e il groppo solvi.
97Filosofìa, mi disse, a chi la intende,
      Nota non pur in una sola parte,3
      Come natura lo suo corso prende
100Dal divino Intelletto e da sua arte;
      E se tu ben la tua Fisica note,
      Tu troverai non dopo molte carte,4

  1. v. 90. C. M. La divina vendetta
  2. v. 93. C. M. men che saver,
  3. v. 98. C. M. Nota non solo pur in una parte,
  4. v. 102. C. M. Tu troverai un di po’ molte carte,