52Allor surse alla vista scoperchiata1
53Un'ombra lungo questa infino al mento:
54Credo che s'era in ginocchie levata.2
55D'intorno mi guardò, come talento
56Avesse di veder s'altri era meco;
57E poi che il sospecciar fu tutto spento,3
58Piangendo disse: Se per questo cieco
59Carcere vai per altezza d'ingegno,
60Mio figlio ov’è, e perchè non è teco?
61Et io a lui: Da me stesso non vegno:
62Colui, ch’attende là, per qui mi mena,
63Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
64Le sue parole e il modo della pena
65M’avean di costui già letto il nome;
66Però fu la risposta così piena.
67Di subito drizzato gridò: Come
68Dicesti: Elli ebbe; non viv’elli ancora?
69Non fier nelli occhi suoi lo dolce lome?4
70Quando s’accorse d’alcuna dimora,
71Ch’io facea dinanzi alla risposta,
72Supin ricadde, e più non parve fora.
73Ma quell'altro magnanimo, a cui posta
74Restato m’era, non mutò aspetto,
75Nè mosse collo, nè piegò sua costa.
76E se, continuando al primo detto,
77S’egli àn quell’arte, disse, male appresa,5
78Ciò mi tormenta più che questo letto.
- ↑ v. 52. Vista; urna sepolcrale, potria derivare dal bustum de’ Latini scambiato al solito il b in v. E.
- ↑ v. 54. C. M. ginocchia
- ↑ v. 57. Sospecciare, o suspicare (come nel C. M.) vale qui attendere, sperare. E.
- ↑ v. 69. Non fiere li occhi ec. - Non fieron gli occhi suoi lo dolce lome? - Anche Cino da Pistoia usò di questa parola lome: e non dee recar maraviglia, se poi l’o si è mutato in u in parecchi vocaboli, perchè ciò segue ogni volta che gl’idiomi s’ingetiliscono. E.
- ↑ v. 77. C. M. Elli àn