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i n f e r n o vii. |
[v. 16-35] |
zio contrario; cioè desperata astinenzia, rade volte si trova chi v’incappi; e così contra la lussuria, la non conceduta continenzia, e perciò l’autore non ne fa menzione. Ora è da vedere de’ rimedi contra questo vizio; et è solamente reputazione della cosa cara che sia vile, e della cosa vile che sia cara; e così si fugge 1 l’avarizia e la prodigalità: imperò che se l’uomo reputerà la cosa cara, vile, non ne sarà avaro; e se reputerà la vile, cara, non ne sarà prodigo. E con questo rimedio si potrà recare al mezzo della virtù, reputando caro quel che è da essere tenuto caro, e vile quel che è da essere tenuto vile. Veduto questo è da vedere il testo, e sarà manifesto, per quello che è detto, perchè l’autore pone sì fatti tormenti e condizioni. Ahi giustizia di Dio! tante chi stipa. Qui esclama l’autore mostrando ammirazione della giustizia di Dio, che a ogni cosa à posto suo merito; al bene il premio, al male la pena; e però dice: chi stipa; cioè ordina, Nuove travaglie e pene; cioè tanti nuovi tormenti e pene quant’io; cioè Dante viddi, se non tu, gistizia di Dio? E perchè nostra colpa sì ne scipa? Questo si può intendere in due modi; cioè 2 quali pene e tormenti noi mondani temendoli, ci guardiamo di peccare; e scipa s’intende, si divide da noi: altrimenti si può intendere pur di coloro che deono essere dannati, et allora s’intende se ne scipa; cioè s’intornea come da una siepe, sì come apparirà in quel cerchio. Come fa l’onda là sovra Cariddi. Cariddi è uno luogo pericoloso di mare, tra la Cicilia e terra ferma; cioè Calavria: imperò che per la strettezza lo mare da ponente corre verso levante, e quel da levante in verso ponente, e così si scontrano insieme e percuotonsi et infrangonsi, e per tanto
v’è pericolo a navicare a chi non sa schifare la corrente; e però fa la similitudine, che come quelle due acque si percuotono insieme; così quelli dannati, quando vengono a quelli due punti del cerchio, e questo è uno de’ tormenti, onde seguita: Che si frange con quella, in cui s'intoppa; Così convien, che qui la gente riddi; cioè vada a modo di ridda e ballo intorno al cerchio, infino a’ due punti ove si scontrano insieme, e percuotonsi l’uno con l’altro; cioè l’avaro col prodigo, e il prodigo con l’avaro, dicendo male l’uno dell’altro. Qui 3 vid’io gente più ch'altrove troppa. Qui significa la moltitudine delli avari e prodighi, ch’erano in questo cerchio più che non avea veduti nelli altri cerchi delli altri peccatori, perchè più genti incappano nell’avarizia e prodigalità, che nelli altri vizi. E d’una parte, e d’altra; cioè di diverse parti del mondo: o vero, e d’una parte,
- ↑ C. M. si finge l’avarizia
- ↑ C. M. cioè per quelli del mondo, in questo modo; cioè per le quali
- ↑ Altrimenti - Lì vid’io