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i n t r o d u z i o n e |
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alle quali risguardano gli Espositori. Seguitate leggendo più innanzi, e vedrete in questa Epistola quanti debbano o possano essere i varii sensi delle scritture; e dalla causa materiale o dal soggetto del libro, uscire il senso letterale e quello allegorico; e la causa formale darvi la forma del trattare e quella del trattato. Vedrete ancora che il modo del trattare è molteplice, cioè poetico, fittivo, descrittivo, digressivo, transuntivo, et ancora diffinitivo, divisivo, probativo, improbativo et esemplipositivo, come appunto scrive Francesco da Buti, e prima di lui aveva detto Giovanni Boccaccio e in parte ancora Benvenuto Rambaldi1. Sicchè la servile conformità di un Commentatore ad un altro si cangerebbe nella loro fedeltà comune a seguitare le norme stabilite dall’Autore dell’opera, se queste non fossero veramente le leggi, che più o meno dovessero essere osservate da tutti in quel mondo intellettuale. Aristotele nel primo della Metafisica, dimostrando la natura e la supremità della filosofia2, dichiara i principii della scienza, la quale si deriva dalle quattro cause soprannotate. E questa era la via, che avesse a condurre gl’investigatori della verità a conoscere le genera-
- ↑ Francesco da Buti a pag. 6. Boccaccio a pag. 4. Rambaldi pag. 19. Il Boccaccio, secondo la stampa, avrebbe detto transitivo, e non transuntivo. E poi seguita dicendo: e con questo, difinitivo, divisivo ec. appunto come l’Autore della lettera allo Scaligero: transumptivus, et cum hoc definitivus ec. Onde si pare che questa lettera veramente fosse da lui conosciuta.
- ↑ Molti oggi scrivono francescamente supremazia non curando gli esempi antichi, nè le leggi dell’analogia proprie della nostra lingua; le quali richiedono che da supremo deducasi supremità, come da estremo deducasi estremità. Così da Parlamento non vorremmo che si derivi l’addiettivo parlamentare, ma parlamentale, come da fondamento viene fondamentale. Parlamento, ed anco elementare, sono verbi, e non propriamente nomi, chi voglia parlare italicamente. Imperciocchè quando una lingua è costituita l’uso deve conformarsi alle leggi che gl’imponga la costituzione organica di questa lingua, se non vuol essere autore di corruzione.