52La prima di color, di cui novelle
53Tu vuoi saper, mi disse quelli allotta,
54Fu imperadrice di molte favelle.
55A vizio di lussuria fu sì rotta,
56Che libito fe licito in sua legge,
57Per torre il biasmo in che era condotta.
58Ella è Semiramìs, di cui si legge
59Che succedette a Nino, e fu sua sposa:1
60Tenne la terra, che il Soldan corregge.
61L’altra è colei, che s’ancise amorosa,
62E ruppe fede al cener di Sicheo:
63Poi è Cleopatras lussuriosa.
64Elena vedi, per cui tanto reo
65Tempo si volse, e vedi il grande Achille,
66Che con amore al fine combatteo.2
67Vedi Paris, Tristano; e più di mille
68Ombre mostrommi, e nominolle, a dito,3
69Che amor di nostra vita dipartille.
70Poscia ch’io ebbi il mio Dottore udito
71Nomar le donne antiche e’ cavalieri,
72Pietà mi vinse e fui quasi smarrito.4
73Io cominciai: Poeta, volentieri5
74Parlerei a quei due, che insieme vanno,
75E paion sì al vento esser leggieri.
76Et elli a me: Vedrai, quando saranno
77Più presso a noi; e tu allor li priega
78Per quel disio che i mena, e quei verranno.6
- ↑ v. 59. Il codice Antaldino à: Che sugger dette a Nino; Francesco Alunno ebbe trovato: Che succo dette a Nino. Il ch. prof. Nannucci fe buon viso alla lezione Antaldina, la quale, eziandio secondo gli antichi commentatori, vorrebb'essere preferita. E.
- ↑ v. 66. Che per amore
- ↑ v. 68. C. M. e nominommi,
- ↑ v. 72. Pietà mi giunse
- ↑ v. 73. Poi cominciai:
- ↑ v. 78. Per quell'amor ch'elli menar, verranno.