49Uscicci mai alcuno o per suo merto,
50O per altrui, che poi fosse beato?
51E quei che intese il mio parlar coverto,
52Rispose: Io era nuovo in questo stato,
53Quando ci vidi venir un Possente,
54Con segno di vittoria coronato.
55Trasseci l’ombra del primo parente,
56D’Abel suo figlio, e quella di Noè,
57Di Moisè legista et ubidente,
58Abraam patriarca, e Davit re,
59Israel con lo padre, e coi suoi nati,
60E con Rachele, per cui tanto fe,
61Et altri molti, e feceli beati:
62E vo’ che sappi, che dinanzi ad essi,
63Spiriti umani non eran salvati.
64Non lasciavan l’andar, perch’ei dicessi12;
65Ma passavam la selva tuttavia,
66La selva dico di spiriti spessi.
67Non era lunga ancor la nostra via
68Di qua dal sommo, quando vidi un foco,
69Ch’emisperio di tenebre vincia.
70Di lungi v’eravamo ancora un poco;
71Ma non sì ch’io non discernessi in parte,
72Ch’orrevol gente possedea quel loco.
73O tu, che onori e scienzia et arte,
74Questi chi sono, ch’ànno tanta orranza,3
75Che dal modo de li altri li diparte?
- ↑ v. 64. lasciavan. Gli antichi finivano in no la prima persona plurale ad esempio de’ Provenzali, e questa uscita si è conservata in talune voci che s’incorporano con l’affisso o pronome. E.
- ↑ v. 64. ei dicessi. Terminate in i le persone singolari del presente del congiuntivo, così pure in antico furono quelle dell’imperfetto, il quale ora serba tale desinenza nella sola prima e seconda persona, quantunque segua l’opposto nella bocca del popolo toscano. E.
- ↑ v. 74. C. M. ornanza,