22Andiam, che la via lunga ne sospigne.
23Così si mise, e così mi fe entrare
24Nel primo cerchio, che l’abisso cigne.
25Quivi, secondo che per ascoltare,
26Non avea pianto, ma che di sospiri,
27Che l’aura eterna1 facevan tremare.
28Ciò avvenia di duol2 sanza martiri,
29Ch’avean le turbe, ch’eran molte e grandi,
30D’infanti, e di femmine, e di viri.
31Lo buon Maestro a me: Tu non dimandi,
32Che spiriti son questi, che tu vedi?
33Or vo’ che sappi, innanzi che più andi3,
34Ch’ei non peccaro; e s’elli ànno mercedi,4
35Non basta, perchè non ebber battesimo,
36Ch’è parte della Fede che tu credi;
37E se furon dinanzi al Cristianesimo,
38Non adorar debitamente a Dio:
39E di questi cotai son io medesimo.
40Per tai difetti, e non per altro rio,
41Noi sem perduti, e sol di tanto offesi,5
42Che sanza speme vivemo in disio.
43Gran duol mi prese al cor, quando lo intesi:
44Perocchè genti di molto valore
45Conobbi, che in quel limbo eran sospesi.
46Dimmi, Maestro mio, dimmi Signore,
47Cominciai io per voler esser certo
48Di quella Fede, che vince ogni errore:
- ↑ v. 27. C. M. che l'aere eterno
- ↑ v. 28. C. M. Ciò provenia da duol
- ↑ v. 33. Andi, voce regolare del verbo andare; ma oggi sostituita da vada o vadi. E.
- ↑ v. 34. s'elli ebber mercedi,
- ↑ v. 41. Siamo perduti,