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c o m m e n t o |
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Veduto questo è da vedere il testo il qual fia più agevole a intendere. Dice dunque così: Donna è gentil nel Ciel, che si compiange. Questa gentil donna che non si nomina, è la grazia preveniente. Dice che si compiange: Di questo impedimento, ov’io ti mando; cioè si duole di questo impaccio, che à Dante, Sì che duro giudicio lassù frange; cioè sì che rompe lo duro giudicio del fato: imperò che lo ordine della divina giustizia vuole che chi è in peccato sia privato della grazia di Dio. Questo è lo duro giudicio che molti chiamano fato, e questo si rompe quando Idio concede grazia all’uomo che riconosca il suo peccato e vogliane uscire. Questa; cioè la grazia preveniente, chiese Lucia in suo dimando; cioè addimandò Lucia, che significa la grazia illuminante, e però la nomina Lucia, quasi luce, che illumina l’intelletto di quello che si dee fare. E disse: Ora à bisogno il tuo fedele Di te; cioè Dante tuo fedele ora à bisogno di te. Dice l’autore di sè ch’elli fu fedele a credere; cioè che la grazia illuminante l’ammaestrava, et io a te lo raccomando. Imperò che la grazia preveniente fa meritare l’uomo la grazia illuminante, e però dopo la prima seguita la seconda, quando l’uomo la vuole e domandala. Lucia, nimica di ciascun crudele; cioè la grazia illuminante tutta piena di misericordia: imperò che Idio molto più allumina1, che non meritiamo, per la grazia preveniente Si mosse, e venne al loco dov’io era; cioè venne al luogo dov’io Beatrice era, che significa la grazia cooperante: imperò che dopo la grazia illuminante viene la grazia cooperante, quando l’uomo la vuole e domandala. Che mi sedea con l’antica Rachele. Questa Rachele fu moglie di Iacob, lo quale ebbe due mogli; cioè Lia, e Rachele figliuole di Laban, e per aver Rachele lo servìe sette anni et elli lo ingannò e dielli Lia che non era sì bella, e disse che se voleva ancora Rachele che lo servisse anche sette anni, e così servìe xiiii anni, per avere Rachele ch’era più bella che Lia. Questa Rachele significa la vita spirituale e contemplativa, Lia significa la sensuale et attiva. Tutti coloro che desiderano beatitudine servono2 a Dio per averla; ma conviene che innanzi abbino Lia; cioè che s’aoperino nella vita attiva e servano in quella, e poi ànno Rachele che è la vita contemplativa, nella quale si riposa l’anima. E però dice l’autore che Beatrice; cioè la grazia cooperante, e consumante, benchè cooperi nella vita attiva, non siede perchè è in esercizio; ma quando viene alla contemplativa allora siede, e però notantemente dice l’autore nel testo che Beatrice dice che si sedea con l’antica Rachele, et ogni uomo che vuole beatitudine, conviene che prima s’eserciti nella vita attiva, e poi viene alli riposi della contemplativa se non in questa vita, almeno poi nell’altra.
- ↑ C. M. c’illumina.
- ↑ C. M. servino.